La Nuova Sardegna

Nuoro

Poliambulatorio: acqua inquinata

Poliambulatorio: acqua inquinata

Macomer, sospesi alcuni servizi: proteste e timori da parte dei pazienti

28 novembre 2014
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MACOMER. Gli utenti sono inferociti perché temono che la situazione che si è creata in seguito al divieto di utilizzare l’acqua di rete del poliambulatorio anche per lavarsi le mani possa creare problemi seri. La direzione del Distretto sanitario è corsa ai ripari sospendendo l’attività del servizio dialisi, dimettendo i pazienti della degenza riabilitativa che era possibile mandare a casa e sospendendo qualche servizio, a partire da quello dentistico, ma la gran parte funzionano. «Il divieto a utilizzare l’acqua per lavarsi – fanno presente alcuni utenti che sollevano il problema anche a nome di altri che hanno manifestato preoccupazioni –, viene comunicato con i cartelli affissi in tutti i bagni. Sappiamo che ai medici e agli infermieri sono state distribuite delle bottiglie per lavarsi le mani. Chi si fida a farsi toccare da un dermatologo che ha toccato un altro paziente magari con la rogna o un’altra malattia contagiosa o a farsi visitare dall’oculista o dall’otorino sapendo che per lavarsi le mani hanno a disposizione qualche litro d’acqua? Oltre alle mani, che non si detergono con l’acqua di una bottiglietta, come lavano gli strumenti che utilizzano per tutti? Perché non hanno chiuso la struttura in modo da evitare qualsiasi rischio? A che serve il servizio di igiene se non controlla in casa propria? Ci auguriamo che di questa situazione si occupino almeno i Nas». La paura è che il medico o l’infermiere che passa da un paziente all’altro diventi veicolo di contagio di qualche malattia che si trasmette per contatto. Alla Asl assicurano che sono state adottate tutte le misure per evitare che la situazione creata dall’inquinamento dell’acqua di rete possa creare problemi alla salute o avere conseguenze per le persone. Per oggi è atteso il risultato degli esami sugli ultimi campioni prelevati dai rubinetti del poliambulatorio, che si spera siano rientrati nei parametri di legge. Fra gli utenti del servizio, però, l’allarme resta alto. La paura è che con l’acqua in bottiglia per lavarsi le mani non si possano garantire condizioni di igiene tali da evitare il rischio di contrarre per contagio qualche malattia. (t.g.t.)

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