I privati rilanciano la zona di Tossilo
Dopo l’acquisto dei capannoni Legler alcuni imprenditori sarebbero interessati ad altre strutture già dismesse
MACOMER. La scelta di realizzare a Macomer il centro regionale per la distribuzione delle merci destinate ai punti vendita di Ld Market e Md Discount è un segnale positivo di ripresa, ma anche di un ritorno di interesse delle aziende per l’area di Tossilo legato, soprattutto, alla posizione geografica e alla centralità. Il complesso ex Legler acquistato dal gruppo commerciale Lillo Spa non è l’unico a suscitare l’interesse degli imprenditori.
Fabbriche in abbandono. Nella zona industriale di Tossilo i capannoni vuoti non mancano e anche altre imprese hanno avviato contatti per conoscere condizioni e prezzi dei locali, che in gran parte sono oggetto di vendita fallimentare, quindi con prezzi base convenienti. Qualcuno ha manifestato interesse per il complesso ex Alas. Sarebbero in corso contatti anche per un impianto di lavorazione della lana sarda fermo da un decennio e per il complesso ex Queen. Negli anni scorsi sono stati venduti il caseificio ex Tanda e una piccola fabbrica di portoni blindati che non è mai entrata in produzione. Sono stati concessi in locazione e ristrutturati parte dei locali del Consorzio Latte fallito negli anni scorsi. Diversi edifici sono abbandonati da anni e necessitano di costosi lavori di manutenzione e riconversione.
L’azienda Lillo. L’ex Legler l'ha comprata Lillo Spa, una società della grande distribuzione organizzata fondata dall’imprenditore di Bolzano Patrizio Podini. All’azienda, che opera nel canale dell’hard discount, fanno capo oltre 700 punti vendita distribuiti sull’intero territorio nazionale con i marchi Ld Market presente nel centro e nord Italia e Md Discount nel centro-sud nei quali lavorano 5200 persone. In Sardegna è capillarmente presente un po dovunque e tra punti vendita Md e Ld conta 61 negozi. Il gruppo ha fatturato oltre due miliardi di euro nel 2013 e tra le principali aziende del settore che operano in Italia (da notare che è una delle poche interamente italiane) è quella che nei cinque anni dal 2009-2013 è cresciuta di più (17,3%).
Iniziati i lavori. La pulizia del complesso è già iniziata. Anche ieri sono stati notati dei grossi camion che sgomberavano i locali dello stabilimento ex Legler. I lavori di manutenzione e riconversione del complesso, però, dovrebbero iniziare in autunno. Si inizierà con la parte dove saranno lavorati l’ortofrutta e i prodotti freschi per proseguire col resto dei capannoni. L’investimento previsto per la riconversione dello stabilimento e l’acquisto di nuove attrezzature dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 22 milioni di euro. Il trasferimento delle attività avverrà per gradi, come graduali saranno anche gli interventi di ristrutturazione necessari per adeguare gli edifici alle nuove esigenze. Nei punti di distribuzione delle merci attualmente in funzione operano un centinaio di dipendenti. Quello di Macomer diventerà il punto di distribuzione unico per tutti i punti vendita della Sardegna.
I capannoni Legler. Nello stabilimento ex Legler l’attività è ferma da dieci anni. Il degrado si tocca con mano ed è visibile anche dall’esterno. La decadenza si nota dallo stato della recinzione corrosa dalla ruggine. Il gruppo commerciale Lillo Spa ha acquistato gli immobili dell’azienda tessile fallita per un milione e 700 mila euro. Il valore complessivo netto di mercato stimato dai periti del tribunale era di 12.347.487,23 euro. La superficie coperta è di 46 mila metri quadri, mentre l’intera area si estende su 204.656 metri quadrati.
Operazione positiva. Per gli amministratori comunali la vendita dei capannoni Legler è un buon segnale. «Che un’azienda privata creda ancora nella centralità e nelle potenzialità di Macomer è confortante – dice l’assessore alle attività produttive, Rossana Ledda, – ci aspettiamo anche una ricaduta positiva. A Tossilo i capannoni vuoti ci sono. L’auspicio è che questo sia l’inizio di un ritorno delle imprese e che serva da stimolo».