Il gup: «Non tentò di uccidere»
Derubricata in “lesioni”, l’accusa per un imputato di Orosei
NUORO. Condanna a un anno e sette mesi – il pm aveva chiesto 5 anni e quattro mesi – perché il reato, come sollecitato dai suoi difensori, è stato derubricato da “tentato omicidio” a quello decisamente più lieve di “lesioni”. E alla fine dell’udienza, sempre per decisione del gup, è stato anche scarcerato. È finita decisamente bene, insomma, ieri mattina, per Mario Mulas, 54 anni, originario di Irgoli ma da tempo residente a Orosei.
L’uomo, difeso dagli avvocati Francesco Lai e Piera Pittalis, era finito a giudizio, e aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, perché accusato di aver tentato di uccidere il fratello Pietro.
«Tira fuori la carne o ti scanno», gli aveva detto lo scorso 21 febbraio, secondo l’accusa, nel mezzo di un classico “spuntino” alla sarda condito da dosi generose di alcol. Quella frase, stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri, Mario Mulas l’aveva pronunciata impugnando un coltello e mettendoglielo sul collo, quasi all’altezza della giugulare. Il fratello Pietro, pur ferito, era riuscito a fermare il fratello e a chiamare i soccorsi. Ieri dunque la conclusione del processo: una condanna decisamente più lieve di quanto richiesta, e il reato derubricato. (v.g.)