La Nuova Sardegna

Nuoro

Siniscola, il sindaco vieta ogni forma di accattonaggio

di Homar Farina
Siniscola, il sindaco vieta ogni forma di accattonaggio

La nuova ordinanza di Rocco Celentano scatena la polemica Zente Nova: «Disposizione fascioleghista e del tutto inutile»

28 agosto 2015
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SINISCOLA. Fa discutere la recente ordinanza con la quale il sindaco di Siniscola Rocco Celentano appone il «divieto di qualsiasi forma di accattonaggio, con qualsiasi modalità, in ogni spazio aperto al pubblico».

La discussione, viva anche sul web, si focalizza sulla necessità che ha spinto il primo cittadino ad emettere un’ordinanza di questo tipo. «Si tratta di un percorso di monitoraggio su un fenomeno che va controllato dopo varie segnalazioni – afferma il primo cittadino – specie se dietro si cela la macchina della criminalità organizzata».

Ma una vera e propria emergenza non sembrerebbe esserci. Risulterebbe, infatti, non calzante un’ordinanza in via del tutto preventiva, alla luce del fatto che il libero accattonaggio non risulta reato dal 1995, concretizzandosi in una legittima richiesta di umana solidarietà, così come sancito dalla Corte Costituzionale, mentre le altre forme, come lo sfruttamento dei minori, la simulazione di infermità o l’accattonaggio molesto sono già punite dal codice penale.

Così Zente Nova parla, senza mezzi termini «di un’ordinanza fascioleghista, che rischia di mettere tutto in un unico calderone dove si negherebbe il diritto di elemosinare alle persone realmente bisognose». Per Antonio Satta risulta cavilloso l’accostamento tra le due situazioni di accattonaggio da un lato e commissione di reati dall’altro, quali borseggi e furti, non essendo esse in alcuna natura necessariamente correlate. Per il gruppo d’opposizione non vi è una casistica conosciuta negli ultimi anni, che possa portare a restrizioni di questo tipo, che possano sfociare in linee di governo così restrittive anche quando non se ne ravvisino gli estremi. «Anche la vicina Olbia, per mano del sindaco Giovannelli – aggiunge l’opposizione – è ricorsa all'ordine di divieto di accattonaggio e bivacco nei luoghi pubblici, ma allo stesso divieto di passare la notte sulle panchine del centro ha affiancato l'offerta di un dormitorio pubblico. Le due realtà risultano comunque con dinamiche completamente differenti».

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