Il legale: a Pau negato l’affidamento in prova
SINISCOLA. Il mio assistito è finito in carcere perché gli è stata negata l’istanza di affidamento in prova». La precisazione arriva dall’avvocato Umberto Papandrea e riguarda l’autista di Sinsicola,...
SINISCOLA. Il mio assistito è finito in carcere perché gli è stata negata l’istanza di affidamento in prova». La precisazione arriva dall’avvocato Umberto Papandrea e riguarda l’autista di Sinsicola, Adriano Pau, condannato per maltrattamenti ai danni della moglie. «I fatti sono avvenuti tanto tempo fa per una vicenda avvenuta tra il 1997 e il 2008 – spiega il legale – ma vorrei sottolineare che il mio assistito ha da tempo intrapreso un percorso virtuoso che lo ha portato fuori da questa situazione e allo stato attuale, con il suo lavoro di camionista, era lui ad occuparsi in via esclusiva del sostentamento dei figli. Il mio assistito durante la fase processuale – prosegue – è stato assolto dalle accuse più infamanti e condannato solo per maltrattamenti. A distanza di tanti anni da questi isolati episodi, ci tengo a precisare che è andato in carcere solo perché il tribunale di sorveglianza di Sassari, gli ha negato l’istanza di affidamento in prova. Stiamo procedendo comunque a contrastare con tutti i mezzi di gravame e ad esperire tutte le azioni di legge per fargli riacquistare la libertà. La vicenda va collocata in un contesto familiare risalente a parecchi anni fa e senza contestare il provvedimento, volevo solo far presente che il Pau è l’unico sostegno economico per i tre figli che vivono a Siniscola. Il mio assistito, che lavora in un’ azienda di trasporti della penisola, ha scelto proprio la tratta per la Sardegna per essere più vicino ai figli». (s.s.)