Omicidio Dina Dore, negati i domiciliari al marito condannato all'ergastolo
Il tribunale del riesame di Sassari ha respinto la richiesta presentata dagli avvocati di Francesco Rocca. Il dentista di Gavoi per la sentenza di primo grado è il mandante dell'assassinio della moglie nel 2008
SASSARI. Francesco Rocca resterà in carcere. Il tribunale del riesame di Sassari ha infatti respinto la richiesta degli arresti domiciliari per il dentista di Gavoi, condannato all'ergastolo come mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore, avvenuto il 26 marzo 2008 nella loro abitazione in paese.
Nell'udienza di lunedì 21 a Sassari, i difensori Mario Lai e Angelo Manconi avevano motivato l'istanza con la buona condotta tenuta in carcere dal loro assistito, con l'impossibilità di reiterazione del reato e l'assenza di pericolosità del condannato.
Una analoga richiesta era già stata rigettata dalla corte d'assise di Nuoro, di qui la decisione dei legali di Rocca di ricorrere in secondo grado.
Il verdetto, però, non ha mutato per il dentista la misura della reclusione in carcere.