La Nuova Sardegna

Nuoro

Sei orunesi dal Gup per traffico di armi

Nel corso dell’udienza preliminare avanzate le richieste di riti alternativi per Mangia, Basile, Carai e Brau

25 settembre 2015
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NUORO. Udienza preliminare davanti al gup Mauro Pusceddu per i sei giovani orunesi accusati di detenzione, porto e commercio di armi e munizioni clandestine. Accolte le richieste di tutti i legali: Dionigi Carai e Angelo Basile, difesi dagli avvocati Gianni Sannio e Gian Cristian Melis, saranno giudicati con rito abbreviato; Carmelo Brau e Graziano Mangia assistiti dall’avvocato Paolo Tuffu, hanno scelto la via del patteggiamento mentre Nino Berria, difeso dall’avvocato Giuseppe Talanas andrà a dibattimento. Il giudice ha inoltre ammesso la sospensione del procedimento con messa alla prova per Francesco Antonio Goddi, difeso sempre da Talanas. Secondo l’accusa, (pm Andrea Vacca), i sei giovani giravano per gli ovili della Barbagia e della Baronia e offrivano armi a buon prezzo: un mitragliatore kalashnikov con annesse munizioni, poteva essere venduto a 2500 euro. E inconsapevoli del fatto che ogni loro movimento e parola erano controllati e ascoltati dagli agenti della squadra mobile, davano dimostrazione del funzionamento delle armi davanti ai loro potenziali acquirenti.

Di queste armi, però, non è stata trovata traccia. Gli agenti della questura avevano perquisito abitazioni e ovili, soprattutto alla ricerca del kalashnikov, ma invano. L’inchiesta, diretta dal vicequestore Fabrizio Mustaro, era cominciata nel 2012. Nel corso delle indagini per l’omicidio di Giovanni Antonio Salvietti, noto Mandarino, operaio forestale di 46 anni, ucciso con tre coltellate al petto mentre dormiva sul sedile reclinato del suo fuoristrada, in un ovile di Marreri, durante i festeggiamenti per l’addio al celibato di un suo amico, gli investigatori avevano scoperto un traffico di armi negli ovili. Erano così cominciate intercettazioni, pedinamenti e appostamenti. Per mesi, gli agenti avevano seguito i sei orunesi che a metà aprile di quest’anno erano stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare. (k.s.)

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