Riparte la mobilitazione degli ex lavoratori tessili
Macomer, la Regione accusata di immobilismo rispetto agli impegni assunti Assemblee in vari centri della provincia per stabilire le nuove forme di lotta
MACOMER. I tessili della provincia di Nuoro riprendono la mobilitazione per protestare contro l’immobilismo dell’assessorato regionale al Lavoro, che non dà corso agli impegni assunti dalla Regione con l’accordo raggiunto il 7 agosto con i sindacati. Per la prossima settimana sono convocate le assemblee durante le quali si deciderà se e in che modo riprendere la lotta, che questa volta assumerà forme e dimensioni diverse da quelle poste in essere la scorsa stagione con blocchi stradali attuati sulle principali strade della Sardegna. Per decidere cosa fare sono state convocate delle assemblee che si terranno mercoledì 30 settembre alle ore 10:00 nell’aula consiliare del comune di Siniscola e giovedì 1° ottobre alle ore 10:00 a Macomer nell’aula consiliare e di pomeriggio alle ore 17:00 a Ottana nella sala di via Lussu. Ad alimentare il malcontento dei lavoratori tessili, dei quali 420 hanno perso la copertura degli ammortizzatori sociali tra il 2014 e il 2015 e quasi altrettanti la perderanno dopo il 31 dicembre, sono i tempi assurdi con i quali l’assessorato al Lavoro gestisce l’accordo che avrebbe dovuto risolvere i loro problemi. «Dell’accordo del 7 agosto – dice Jose Mattana, segretario dei tessili Cgil, – non è stato rispettato nulla. C’era un calendario preciso da seguire, ma le date continuano a saltare senza che si veda un’iniziativa che dia attuazione ai punti dell’accordo per i quali il presidente Pigliaru e la Giunta regionale si erano impegnati verso i sindacati e i lavoratori. Giunta e Presidenza della Regione hanno fatto la loro parte, ma l’assessorato al Lavoro, al quale è affidata la gestione dell’accordo, sprofonda nel pantano dell’immobilismo creando tensioni fortissime che il sindacato non è più in grado di governare». Identica preoccupazione è stata espressa dalla segretaria dei tessili Cisl, Katy Contini, la quale non nasconde la preoccupazione per la scadenza del 31 dicembre, che vedrà scadere anche i termini del programma Flexicurity, che prevede i tirocini formativi, ma anche è soprattutto quelli della mobilità ordinaria di altri 400 lavoratori. «L’assessorato al Lavoro – dice – non mantiene gli impegni che la Giunta regionale a il presidente Pigliaru hanno assunto con l’accordo del 7 agosto. Presidente e Giunta hanno lavorato benissimo, ma l’assessore Virginia Mura sembra non capire che 420 persone sono da gennaio senza nessun reddito e che dal 1° gennaio altrettanti si ritroveranno nella stessa situazione. Il territorio non è in grado di affrontare questa emergenza. C’è gente che è alla disperazione. Non riesco a capire se siamo di fronte a incompetenza o a cattiva volontà. C’è un esercito di persone che aspetta risposte da chi avrebbe dovuto gestire l’emergenza e darle».