La Nuova Sardegna

Nuoro

«Devono mettersi il cuore in pace»

«Devono mettersi il cuore in pace»

«Questa amministrazione segue la strada della trasparenza —dice l’assessore Maria Boi (nella foto) — , e per fare questo è necessario che i cittadini presentino l’Isee, cosa che avviene nella...

27 ottobre 2015
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«Questa amministrazione segue la strada della trasparenza —dice l’assessore Maria Boi (nella foto) — , e per fare questo è necessario che i cittadini presentino l’Isee, cosa che avviene nella stragrande maggioranza dei comuni italiani. È per questo motivo che i nonni vigile si devono mettere il cuore in pace e presentare quanto richiesto» chiude l’esponente della giunta Soddu. «Sono dieci anni che prestiamo servizio alla città come nonni vigile — raccontano indignati alcuni di loro —. Sei anni fa abbiamo dovuto combattere aspramente contro un bando che prevedeva l’Isee, fino a raggiungere un accordo con l’allora assessore comunale Roberto Cadeddu, che aveva convenuto con noi sul fatto che non essendo una retribuzione vera e propria ma bensì un rimborso spese (la retribuzione oraria dei nonni vigile è di 5 euro lordi corrisposti sotto forma di voucher o buoni lavoro), non era necessario presentare l’indicatore della situazione economica equivalente. Ora siamo punto e a capo. Noi ci sentiamo dei volontari, e lo scopo dei nonni vigile è quello di coinvolgere attivamente i pensionati in servizi utili alla comunità, con un minimo rimborso spese. Inoltre visto che il bando prevedeva 23 nonni vigile e a presentare la domanda siamo stati in 21, che senso avrebbe avuto presentare il documento Isee se in ogni caso eravamo tutti rientrati nella graduatoria». «Dopo la rinuncia fatta da sedici di noi, quattro hanno fatto un passo indietro e hanno deciso di ritornare sottostando alle richieste del bando. Noi non ci pensiamo minimamente e la cosa certa è una: ancora oggi gli undici nonni vigile non hanno preso servizio. Come mai?». (s.v.)

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