La presentazione dell’Isee fa scappare i nonni vigile
Solo 9 dei 21 che hanno presentato domanda sono pronti a iniziare il servizio Ma i controlli sulla situazione economica familiare sono obbligatori per legge
NUORO. L’indicatore della situazione economica equivalente, meglio conosciuto come Isee, troneggia ai primi posti delle tematiche calde che la nuova amministrazione comunale si trova puntualmente a dover affrontare. Il nodo della discordia questa volta ha fatto storcere il naso a una nutrita schiera di nonni vigile tanto da determinare un boicottaggio di massa da parte degli arzilli pensionati, che quest’anno si sono ritrovati nel nuovo bando, in aggiunta ai vari incartamenti, anche l’obbligo di presentazione dell’attestazione Isee relativa ai redditi 2014, pena l’esclusione.
Da 21 futuri nonni vigile che avevano fatto richiesta, con l’opzione di presentare il documento più in là e la speranza di spuntarla, ad appena cinque rimasti, superstiti del primo incontro avvenuto qualche settimana fa con il capitano della polizia municipale Francesco Angheleddu, dove i 16 “sovversivi” avevano presentato il proprio disaccordo riguardo alla presentazione dell’Isee. Ma ancora una volta l’obbligo è stato scandito a chiare lettere, e per i 16 nonni vigile non c’è stata altra alternativa se non quella di rinunciare all’incarico.
«Questa amministrazione segue la strada della trasparenza – interviene Maria Boi, assessore al Traffico e alla viabilità –, e per fare questo è necessario che i cittadini presentino l’Isee, cosa che avviene nella stragrande maggioranza dei comuni italiani. È per questo motivo che i nonni vigile si devono mettere il cuore in pace e presentare quanto richiesto – prosegue –. Quando viene stilato un bando che prevede una retribuzione da parte del Comune, anche se minima, è giusto che tra i parametri sia presa in considerazione anche la situazione economica dei richiedenti, perché come nel caso dei nonni vigile, cento euro fanno la differenza a chi ha poco e niente, e una pensione minima, rispetto a chi invece può andare a passare le sue mattine nella propria casa al mare».
Sta tutto qui il malcontento, in quel cervellotico calcolo dell’indice che ha il compito di scattare una fotografia sulla condizione economica delle famiglie. La novità, che tanto nuova non è nel resto del Bel Paese, è stata introdotta in ogni ambito e in maniera pervicace dalla nuova amministrazione comunale, e tutti i cittadini interessati a partecipare ai bandi comunali o a ricevere l’erogazione di alcuni servizi, hanno l’obbligo di allegare anche la famosa dichiarazione Isee. Fonte inesauribile di malumori, l’indicatore della situazione economica equivalente nel giro di poco tempo è riuscito a mandare in tilt le famiglie nuoresi così come i singoli cittadini e a quanto pare anche i pensionati, che di “farsi controllare” proprio non ne vogliono sapere. A settembre il problema si era presentato con l'introduzione delle fasce di reddito per l’erogazione della mensa nelle scuole materne ed elementari della città. La novità ha fatto arricciare il naso a tanti, che in quattro e quattr’otto hanno dovuto farsi calcolare il proprio patrimonio in vista della imminente scadenza dei termini e conseguente pena del pagamento della tariffa più alta.