Libri e “teoria gender”: prime polemiche
Si moltiplicano i dibattiti in città. E a Siniscola alcuni genitori vicini alla Chiesa ottengono lo stop a un progetto didattico
NUORO. Un progetto didattico interrotto “a furor di genitori”, o meglio di un gruppo di mamme e papà vicine ad alcune associazioni parrocchiali, un altro laboratorio scolastico che rischia di saltare nei prossimi mesi, alcuni libri messi sotto accusa da una certa corrente di pensiero, che anche tra Nuoro e provincia, evidentemente, annovera proseliti. E tra i volumi messi all’indice si registra persino “Piccolo giallo e piccolo blu”, un libretto che in realtà, della cosiddetta “teoria gender” nemmeno conosceva l’esistenza, visto che è nato e utilizzato dalle maestre sin dalla fine degli anni ’50.
Finora rimasto sottotraccia, o confinato nelle conversazioni private tra genitori e qualche vivace consiglio di classe, emerge in queste ore anche nel Nuorese la polemica attorno all’introduzione, nelle scuole, di alcuni libri che parlano di rispetto della diversità, e quindi anche di famiglie allargate e non convenzionali come quelle dove entrambi i genitori appartengono allo stesso sesso. Un tema molto complesso, che alcuni bollano con l’etichetta “teoria gender”, e che altri di orientamento più aperto, invece, leggono come una pura e semplice “educazione alle differenze”.
Le prime avvisaglie dello scontro, o quantomeno dell’avvio di un dibattito acceso all’interno delle scuole e del mondo della chiesa, risalgono a qualche mese fa e arrivano attraverso una telefonata che un gruppo di genitori di Siniscola fa alla ex preside e per una vita agguerrita sindacalista nuorese Lisetta Bidoni che da qualche anno a questa parte, invece, si dedica con passione alle attività di un’associazione, l’Ibis, che promuove iniziative e dibattiti sui temi dell’integrazione sociale e del rispetto delle culture. Lisetta Bidoni riceve, dunque, una telefonata da un gruppo di genitori di Siniscola. Sono un gruppo di mamme e papà vicini a un’associazione parrocchiale, che vogliono sapere se è giusto che la scuola che frequentano i loro figli abbia introdotto un progetto didattico che si basa anche sull’utilizzo di alcuni libri che loro ritengono evidentemente inappropriati o non conformi al loro modo di educare. Si trattava di un progetto di lettura legato alla biblioteca comunale che prevedeva la distribuzione in alcune classi di un consistente numero di libri che parlavano anche di rispetto della diversità e di famiglie non tradizionali. Il progetto era stato approvato dal collegio dei docenti e dal consiglio d’istituto, come i genitori spiegano a Lisetta Bidoni. Solo che, aggiungono subito dopo, «nessuno di noi sapeva che ne facevano parte anche alcuni di quei libri che parlano di famiglie non tradizionali».
L’ex sindacalista e attuale presidente dell’associazione Ibis, a questo punto, lo spiega bene, ai genitori preoccupati di Siniscola, che se il progetto è stato approvato e discusso dagli organi della scuola, dal punto di vista delle norme è a posto. E aggiunge anche che a suo parere, in quel percorso didattico, non c’è davvero nulla di male, anzi. Ma da donna educata al rispetto di chi non la pensa come lei, tuttavia, decide che in ogni caso tutte le opinioni vadano ascoltate senza pregiudizi, e che il confronto arricchisce sempre. Così comincia ad approfondire la vicenda, a scavare tra documenti, a partecipare a vari dibattiti, e capisce che sì, l’introduzione di quei percorsi nelle scuole, e quell’etichetta non proprio gentile che va sotto il nome di “teoria gender”, anche nel Nuorese stanno cominciando ad animare il dibattito, a scaldare gli animi, a preoccupare alcuni genitori. Nel frattempo si informa, infatti, e scopre che quelle mamme e papà di Siniscola che si erano rivolti a lei per chiedere lumi, col tempo erano riusciti a far sospendere il progetto-libri. «Credo che sia necessario discutere di questa vicenda – spiega, oggi, – e di mettere a dialogo tutte le voci. Noi lo faremo in un convegno che si terrà il 30 ottobre, alle 17, alla biblioteca Satta. Quando abbiamo saputo che lo stesso giorno era stato organizzato un incontro simile, al Sacro Cuore, abbiamo invitato anche loro. Speriamo di far dialogare le due posizioni».