Ottana Polimeri, incontro in Regione per rinnovare la Cig
L’appuntamento è nella sede dell’assessorato al Lavoro L’obiettivo è ottenere una proroga di almeno 24 mesi
OTTANA. Ora è ufficiale: l’incontro per definire i contenuti dell’accordo tra azienda e parti sociali finalizzato alla richiesta di rinnovo della cassa integrazione per i 75 lavoratori di Ottana Polimeri si terrà oggi, a Cagliari, nella sede dell’assessorato regionale al Lavoro, con inizio alle 15. Il provvedimento, firmato lo scorso anno per 12 mesi in seguito alla chiusura dello stabilimento per crisi aziendale, scadrà il 9 novembre 2015. Stavolta, la richiesta di rinnovo sarà inoltrata per un periodo di 24 mesi: il tempo necessario previsto dalla normativa per portare avanti un piano di riconversione aziendale in grado di realizzare il processo di ristrutturazione e riorganizzazione produttiva degli impianti proposto dall’azienda di concerto con i sindacati. La proroga della cassa integrazione straordinaria si rende necessaria per mettere in sicurezza i lavoratori per altri due anni. Una volta ultimato l’esame congiunto al tavolo regionale, la richiesta di rinnovo della cig sarà trasmessa dalla Regione al ministero del Lavoro al quale spetta la parola definitiva. In attesa che venga firmato il decreto ministeriale, la cassa integrazione dovrebbe essere anticipata dall’azienda così come è stato fatto lo scorso anno. Le modalità e le procedure dell’anticipo mensile saranno uno dei principali temi al centro dell’incontro di oggi. La proroga degli ammortizzatori sociali per 24 mesi da parte del ministero non è, comunque, scontata. Tutto è legato alla fattibilità del piano di riconversione aziendale proposto dal gruppo Clivati-Indorama che prevede un investimento di 50milioni di euro per il riavvio della filiera chimica del Pet (plastica per bottiglie) attraverso l’interconnessione produttiva tra Ottana Polimeri e lo stabilimento Versalis di Sarroch dismesso dall’Eni lo scorso anno. Il piano, che prevede anche una sinergia produttiva con la Saras, rischia, però, di rimanere azzoppato senza il sì dell’Eni all’utilizzo diretto o alla cessione a Ottana Polimeri degli impianti che a Ottana forniva la materia prima. I tentativi mandati avanti finora dalle Regione non sono andati in porto. Da qui la richiesta al ministero dello Sviluppo economico di attivare un tavolo nazionale allargato a Regione, Eni, azienda e parti sociali. Una richiesta che attende ancora una risposta.