La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidio Monni, nei cellulari dei 2 indagati nuovi indizi per la caccia ai killer di Gianluca

di Nadia Cossu
La scena del delitto e Gianluca Monnni
La scena del delitto e Gianluca Monnni

Sei mesi fa, l’8 maggio, lo studente orunese di 19 anni è stato ucciso mentre aspettava l’autobus per andare a scuola. Sotto inchiesta un minorenne di Nule e un suo cugino di Ozieri: dalla perizia che ha analizzato il traffico telefonico una svolta per le indagini

08 novembre 2015
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Sei mesi di attesa, sei mesi di rabbia, di dolore immenso. Alle 7.30 dell’8 maggio Gianluca Monni veniva ucciso sul marciapiede di corso Repubblica, a Orune, il suo paese. Aspettava il pullman per andare a scuola a Nuoro e ripassava le ultime pagine di un libro perché era quasi certo che quel giorno lo avrebbero interrogato. Invece lo hanno ammazzato, a 19 anni, con tre fucilate esplose da un’auto che poi si è dileguata per le strade della Barbagia.

Un delitto che ha sconvolto l’intera Sardegna, che è finito sulle reti televisive nazionali. Un omicidio che ha distrutto due famiglie: quella della vittima, che da allora non ha più pace e che vive nell’attesa che giustizia sia fatta, e quella di Eleonora, la fidanzata di Gianluca.

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La mattina dell’8 maggio lei era salita sul pullman pochi minuti prima che il ragazzo venisse ucciso, lo avrebbe dovuto salutare proprio alla fermata successiva. E invece dal vetro del bus che lentamente raggiungeva corso Repubblica, ha visto un lenzuolo bianco sull’asfalto, ha riconosciuto le scarpe del suo amore steso a terra senza vita. Ha urlato, ha pianto. E da quel momento i suoi sogni di adolescente si sono fermati.

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Le novità investigative. Sei mesi dopo, nel fascicolo delle indagini condotte dai carabinieri di Nuoro si aggiunge un altro importante tassello: è stata depositata in Procura la perizia sui cellulari sequestrati agli unici due indagati per l’omicidio, un diciassettenne di Nule e suo cugino di 24 anni di Ozieri. Il riserbo degli investigatori è comprensibilmente strettissimo ma pare che l’esame dei telefoni abbia rivelato dettagli molto importanti per la soluzione del caso.

La perizia sui telefoni. La perizia si sarebbe concentrata sia sui contatti che i due indagati avrebbero avuto nei giorni immediatamente precedenti e successivi l’uccisione di Monni, sia sulle celle telefoniche che gli stessi cellulari avrebbero agganciato negli attimi in cui il diciannovenne veniva ammazzato. Potrebbero dunque essere arrivate – almeno in parte – le risposte che gli inquirenti cercavano.

Non si sa se decisive ma comunque «molto interessanti» e utili a confermare sospetti e piste battute fin dalle prime ore successive al delitto. L’incarico al consulente per gli accertamenti tecnici non ripetibili su telefoni e computer sequestrati ai due indagati era stato affidato lo scorso giugno. L’obiettivo era proprio capire se questi apparecchi avessero trasmesso messaggi o e-mail di interesse per le indagini. E la relazione del perito a quanto pare, almeno per quanto riguarda i telefoni, avrebbe fornito indizi di un certo peso investigativo.

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L’inchiesta. Che l’inchiesta fosse complessa lo si era capito subito. Un omicidio premeditato, organizzato nel dettaglio. Per raggiungere la Barbagia gli assassini si sarebbero serviti di due macchine.

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Una, la Opel Corsa, è quella che, come ormai accertato, apparteneva a Stefano Masala, il 29enne di Nule scomparso il giorno prima dell’omicidio di Gianluca. L’altra auto, più chiara, sarebbe stata invece vista da numerosi testimoni che avrebbero raccontato di una staffetta che avrebbe consentito al killer – che quasi certamente era a bordo di una seconda macchina – di andare a colpo sicuro.

La scomparsa di Masala. Gli investigatori sono sicuri che la sparizione di Stefano sia legata all’omicidio di Gianluca. Il 29enne scomparso conosceva il minorenne indagato, in diverse occasioni sono stati visti insieme. Ma, più di ogni altra cosa, la macchina di Stefano è quella inquadrata dalle telecamere di Orune la mattina dell’omicidio. Poi qualcuno l’ha incendiata eliminando ogni traccia. Ma anche su questo fronte potrebbero esserci delle novità a breve.

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