Orune, sei mesi fa l'omicidio di Gianluca Monni: la perizia sui cellulari dei 2 indagati dà una svolta all'inchiesta
Nuovi elementi nelle mani degli investigatori sui contatti avuti da un minorenne di Nule e da un suo cugino di Ozieri
Sei mesi di attesa, sei mesi di rabbia e dolore. Ma adesso l'inchiesta sull'omicidio di Gianluca Monni, lo studente 19enne ucciso la mattina dell'8 maggio a Orune mentre aspettava l'autobus per andare a scuola, sembra vicina a una svolta decisiva.
Sei mesi dopo il delitto, nel fascicolo delle indagini condotte dai carabinieri di Nuoro si aggiunge un nuovo importante elemento: è stata depositata in Procura la perizia sui cellulari sequestrati ai due indagati, un diciassettenne di Nule e un suo cugino di 24 anni di Ozieri.
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Il riserbo degli investigatori è strettissimo, ma pare che l'esame dei telefonini abbia rivelato dettagli molto importanti.
La perizia avrebbe fatto luce sui contatti che i due indagati hanno avuto nei giorni precedenti e successivi a quello dell'omicidio, e sulle celle telefoniche agganciate nel momento in cui tre fucilate spegnevano la giovane vita di Gianluca Monni.
Non è escluso che ci siano novità a breve anche sulla scomparsa di Stefano Masala, il giovane di Nule scomparso la sera prima dell'omicidio. La sua macchina fu inquadrata dalle telecamere a Orune la mattina dell'8 maggio. Gli investigatori sono sicuri che la sua sparizione sia legata all'uccisione di Gianluca Monni.