La Nuova Sardegna

Nuoro

Mazines, la storia fatta dalle statue

di Luciano Piras
Mazines, la storia fatta dalle statue

Siniscola, le sculture della parrocchia in un libro a cura di Antonello Pipere

13 novembre 2015
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SINISCOLA. Da san Giovanni Battista, la statua che raffigura il santo patrono titolare della parrocchia di Siniscola, fino a san Francesco Saverio, statua policroma di fine Seicento conservata dalla famiglia Pau. Un lungo viaggio nella storia del capoluogo della Baronia attraverso il patrimonio delle statue lignee della chiesa parrocchiale, un racconto fatto di 115 statue che «evidenziano una straordinaria varietà di stili che richiamano tempi e luoghi di produzione differenti». È il libro-catalogo “Mazines”, a cura di Antonello Pipere, storico dell’arte, insegnante di Lettere nella scuola media di Siniscola, da tempo impegnato nella ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale della cittadina. Anima ora di questo librone di 260 pagine (le fotografie sono di Mimmo Bove), un censimento vero e proprio, anche se «non definitivo, suscettibile di approfondimenti e di ulteriori riflessioni – precisa il curatore – specialmente sul tema della cronologia delle opere, delle provenienze artistiche e delle botteghe di origine».

«Una documentazione vibrante – sottolinea in prefazione don Ciriaco Vedele – che rimuove la patina del tempo passato e ravviva pensieri, sentimenti e forti passioni che la mentalità effimera dei tempi moderni cerca di spegnere e di cancellare». Rivivono così epoche diverse che hanno fatto la storia di Siniscola e accuratamente analizzate e ricostruite da Pipere, forte dell’esame di fonti letterarie già pubblicate ma anche di documentazione inedita, dagli scritti di don Pasquale Grecu ai Quinque libri. «Tra le fonti maggiormente utili – spiega ancora Pipere – compaiono le relazioni pastorali, gli inventari e i questionari diocesani proposti alla compilazione dei curati. In questi documenti le informazioni sulle statue sono alquanto lacunose. In questo senso sono più utili le indicazioni sulla costruzione degli altari e sugli stessi edifici religiosi che in moltissimi casi possono offrire delle datazioni ante o post quem sul momento di acquisto delle statue».

Un lavoro complesso e minuzioso, dunque, quello portato avanti da “Mazines”. Uno studio lungo e rigoroso che spazia nelle diverse chiese di Siniscola, urbane e campestri, partendo sempre dalla parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista. Dalla chiesetta di Nostra Signora delle Grazie a quella di Santa Lucia, dal Rosario a Sant’Elena e San Giacomo: ogni tappa è uno scrigno di storie nella Storia, che dal Medioevo arriva sino al Novecento, «un patrimonio appartenente a una comunità che attraverso queste opere e, principalmente, nelle rappresentazioni iconografiche, ha espresso la propria religiosità e la propria fede» chiude Antonello Pipere.

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