Plafoniere tra i sedili porte rotte e disagi: odissea sui pullman
La rabbia dei pendolari: «Non si può viaggiare così» L’ultimo incidente registrato sulla tratta Irgoli-Nuoro
NUORO. «È stato un istante. Prima abbiamo sentito un rumore sinistro, poi, all’improvviso abbiamo visto un pezzo dall’alto cadere tra i sedili, lasciando i fili elettrici a penzoloni. E solo per fortuna quel pezzo non è finito addosso a uno di noi. Ho pensato a cosa sarebbe potuto accadere se ci avesse colpito. Mi chiedo: cosa aspetta l’Arst per intervenire? Cos’altro deve succedere per risolvere il problema di tanti mezzi sui quali evidentemente non viene fatta la manutenzione? Noi che viaggiamo tutti i giorni ne sopportiamo anche troppe». Nei tanti viaggi fatti sul pullman Arst tra Irgoli e Nuoro, Alessandro Toja, tecnico di laboratorio all’ospedale San Francesco e pendolare da Irgoli, ne ha viste davvero di tutti i colori. Una volta, racconta, «Abbiamo viaggiato con la porta del pullman aperta perché era impossibile chiuderla, un’altra, invece, abbiamo viaggiato con un caldo infernale perché il sistema di condizionamento proprio non esisteva. Per non parlare, poi, delle volte, che il controsoffitto ha ceduto in qualche punto».
Ieri mattina, dunque, l’ennesimo disagio. Solo l’ultimo, in ordine di tempo, di una lunga catena: una plafoniera si stacca dal pullman sulla tratta Irgoli-Nuoro e precipita a terra, tra i sedili. E solo per un miracolo non cade in testa a qualche studente o lavoratore pendolare. Alessandro Toya si trovava proprio a un metro dalla plafoniera e la cosa, ovviamente, lo ha fatto pensare. «Vabbè che stavamo andando verso l’ospedale San Francesco – racconta, con un pizzico di amara ironia – ma non era certo il caso di completare la corsa con un ferito per colpa di una mancata manutenzione».
Come il tecnico di laboratorio, sono tanti, i pendolari che viaggiano sui pullman Arst del Nuorese che negli ultimi mesi hanno segnalato disagi attraverso internet, foto, sfruttando i social network o scrivendo direttamente al giornale. La denuncia del lavoratore, insomma, è solo l’ultima segnalazione di una nutrita schiera di piccoli incidenti che chi viaggia tutti i santi giorni racconta. «Quando, queste cose, me le riferivano i miei figli, quando facevano i pendolari, pensavo che esagerassero – spiega ancora Alessandro Toya – ma da quando sono diventato anche io un pendolare, mi sono accorto che è tutto vero e che non erano affatto esagerazioni». Una delle tratte che più volte, nel corso del tempo, è stata oggetto di segnalazioni o polemiche legate ai disservizi è stata proprio quella che collega alcuni paesi della Baronia a Nuoro. «Non so se è un caso – aggiunge il lavoratore-pendolare – ma sia io sia gli altri che viaggiano su quei percorsi, abbiamo notato che qui vengono destinati i pullman più usurati. Non so se è un caso, ma è così, l’ho notato in tantissimi viaggi». Proprio un anno fa, l’esasperazione degli studenti pendolari era approdata in piazza, a Nuoro, con una protesta davanti alla stazione Arts di viale Sardegna. Le richieste, anche in quella occasione, erano le stesse di oggi: una manutenzione più accurata e il ripristino delle condizioni di sicurezza in diversi pullman. Ma sinora, a causa della mancanza di finanziamenti, la situazione è rimasta immutata.