La Nuova Sardegna

Nuoro

IL CASO

Siniscola, scoppia la rivolta dei pescatori contro la Regione

Sergio Secci
Il frutto di una giornata di pesca a La Caletta
Il frutto di una giornata di pesca a La Caletta

"Il mare è troppo sfruttato, bisogna ricreare zone di ripopolamento"

03 dicembre 2015
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LA CALETTA. C’era anche una delegazione di pescatori di La Caletta e Orosei all’assemblea degli operatori della piccola pesca svoltasi sabato scorso a Castelsardo. Una folta rappresentanza di operatori del Nord Sardegna ritrovatasi per fare fronte comune e preparare una mozione da presentare all’assessore regionale all’agricoltura.

«Il mare è troppo sfruttato, c'è sempre meno pesce e guadagno per chi esercita la piccola pesca», dice Francesco Loi comandante della motonave Pellicano che opera nello scalo baroniese . «Bisogna fare subito qualcosa per bloccare lo spopolamento della fauna marina e ripristinare urgentemente per almeno due mesi il fermo biologico per la piccola pesca – spiega Loi – Bisogna creare alcune zone di ripopolamento per specie pregiate come l’aragosta e l’astice. Bisogna poi ripensare all’erogazione di contributi per sistemare barche e comprare nuova attrezzatura altrimenti il settore rischia di morire». Durante il dibattito è emerso anche il problema legato alla massiccia presenza di delfini.

«Abbiamo chiesto – dice il pescatore – che si trovi una soluzione urgente, i delfini divorano decine di chili al giorno che spesso rubano dalle reti, vogliamo essere messi in grado di utilizzare dissuasori efficaci come succede in molte nazioni extraeuropee. Occorre poi normare la pesca al tonno, liberalizzando la pesca accidentale e avere il permesso di immetterli sul mercato. Ora siamo passibili di una pesante sanzione solo per avere un tonno a bordo dopo averlo catturato per errore».

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