La Nuova Sardegna

Nuoro

«Sullo sviluppo la Regione perde tempo»

di Francesco Pirisi
«Sullo sviluppo la Regione perde tempo»

Michele Fele, segretario della Cisl, accusa Pigliaru e giunta: enormi ritardi nell’avvio dei progetti proposti ai tavoli tematici

15 dicembre 2015
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NUORO. Il primo impegno concreto per riprogettare lo sviluppo economico della provincia di Nuoro rischia di naufragare nel momento della raccolta dei frutti. I dubbi arrivano da Michele Fele, segretario territoriale della Cisl: "Mi sembra l'ennesimo paravento dove occultare l'inettitudine della Regione nei confronti del Nuorese. Spero di sbagliarmi, perché vorrebbe dire che le risposte per i disoccupati e cassintegrati arrivano, seppur dopo tanta attesa. Ma proprio i tempi non apportano fiducia".

Le parole di Fele cadono proprio nei giorni in cui è stata riconvocata a Nuoro la cabina di regia dei tavoli tematici, per valutare le manifestazioni d'interesse di enti e imprese: dal comparto manifatturiero all'agroalimentare, per arrivare alle infrastrutture, che tutti li dovrebbe toccare e potenziare. Senza dimenticare le due grandi scommesse con gli interventi nella scuola e col distretto culturale, lanciato negli anni scorsi dalla dirigenza locale di Confindustria. Sono stati stabiliti i criteri, la scaletta dei lavori, con la Provincia organismo di sintesi. Ma poi qualcosa negli scambi del convoglio non è andato secondo le promesse, a sentire i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil. Ancora Fele: "L'intero percorso si sarebbe dovuto portare a compimento prima delle amministrative di maggio. Del resto i tempi li aveva dati la Regione e non gli attori del territorio, a iniziare dalla Provincia che quando è iniziato il processo dei tavoli tematici non era ancora commissariata".

La preoccupazione nel Nuorese è qualcosa di superiore rispetto alla stessa somma dei ritardi. Si teme che tutto alla fine si risolva in tanti bei propositi. Sfiducia che tocca direttamente la Giunta guidata da Pigliaru: "Vedo nell'esecutivo tante somiglianze col governo Renzi, che è distante dalle problematiche del Mezzogiorno", afferma Michele Fele. "Il governatore Pigliaru l'avremmo voluto con l'elmetto di operaio in testa e noi dietro a occupare i palazzi di Roma per richiamare l'attenzione sulla sofferenza delle nostre comunità. Invece ha uno stile professorale che non ci convince, né ci piace, perché inadatto alle problematiche in campo".

Dodici mesi fa era tutta un’altra musica, dice Fele. Il governatore era arrivato nel Nuorese per una visita tra scuole e amministrazioni pubbliche. Tra gli argomenti il progetto per lo sviluppo della provincia presentato nell'estate precedente da Confindustria, insieme ai sindacati e agli altri organismi istituzionali. Da parte del presidente la volontà di accogliere le richieste, con la sola condizione di portare al tavolo iniziative concrete, fattibili e in grado di funzionare, per creare produzione e posti di lavoro: ossia i due punti dolenti di un'area territoriale tenuta su anche dagli assegni dell'Inps (52mila pensioni) e dagli ammortizzatori sociali, che solo nel 2014 avevano messo insieme oltre tre milioni e mezzo di ore. Ancora dal "memoriale" del segretario Cisl, Fele: "L'assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ci disse che andavano stabilite delle priorità nei nostri progetti, senza pretendere oltre il lecito. Cosa che abbiamo fatto, nonostante poi abbia cambiato idea e detto che i soldi non erano un problema".

Con pochi o molti quattrini a Nuoro il cerchio è stato chiuso da tempo con una serie progetti. Primi tra tutti quelli dell'agroalimentare: il pane di Ovodda, i biscotti di Fonni, la valorizzazione del vino cannonau (grazie all'associazione La strada del vino) e il rilancio del salumificio di Irgoli, negli ultimi tempi preso in carico dai dipendenti dell'impianto, dopo la fine della società di Murru. Nello stesso comparto anche un'azienda per la trasformazione dei prodotti lattiero-caseari, in progettazione nel Marghine, una zona che nel settore ha una vocazione antica, per via del patrimonio di ovini e delle attività di lavorazione presenti dalla prima metà del '900. Macomer e i comuni della sua Unione (Birori, Borore, Bortigali e Silanus) hanno collocato nei tavoli aperti in Provincia anche l'intervento per il parco archeologico. Tra i "pezzi" da mostrare ai visitatori l'area di Tamuli e Santa Cristina di Silanus. Il progetto per il Nuorese ha fatto rispuntare dalle ceneri del "no" sancito alla fine degli anni '90 dal “popolo” di Barbagia, lo stesso parco del Gennargentu, ma con una creazione dal basso e un'adesione volontaria. Se i tavoli in Provincia dovessero rovesciarsi tra le proteste, tutte le buone intenzioni rimarrebbero tali, "avvolte nella macchina di fumo", quale Fele pensa possa risultare l'opera della Regione.

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