La Nuova Sardegna

Nuoro

Criminalità nel mirino posti di blocco e controlli della polizia

Criminalità nel mirino posti di blocco e controlli della polizia

Un servizio mirato antiterrorismo predisposto dal questore Impegnati agenti della Volante, della Digos e della Stradale

30 dicembre 2015
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NUORO. Un posto di blocco d’altri tempi. Auto della polizia ai lati della strada con agenti armati, segnalazioni da qualche decine di metri prima e birilli sulla corsia di marcia per rendere il percorso obbligato fino al punto in cui i poliziotti facevano i controlli. Un servizio predisposto dal questore Paolo Fassari, su precise direttive disposte dal Dipartimento anticrimine del ministero dell’Interno, con l’obiettivo di monitorare la situazione e prevenire reati. Servizi mirati in chiave antiterrorismo e di controllo dei migranti presenti sul territorio, ma non solo. Un controllo molto più accurato del solito che gli agenti della squadra volante e della Digos insieme ai colleghi della polizia stradale hanno predisposto all’uscita della città, all’altezza di Pratosardo, in direzione della 131dcn, poco prima del bivio per la circonvallazione e per la direttissima per Lanusei.

Sono state 26 le auto controllate e 44 le persone identificate, tra loro sono stati individuati anche 15 pregiudicati. Un lavoro minuzioso, coordinato dal commissario Manuela Marafioti, che si è protratto per oltre un’ora, tra le 13,30 e le 15.

Quello di ieri pomeriggio è stato il primo di una serie di servizi richiesti dal ministero che le varie questure devono organizzare con una certa frequenza sull’onda dell’emergenza antiterrorismo scattata in tutta Europa. Sono numerosi i migranti presenti nel Nuorese, come aveva avuto modo di sottolineare il questore nel suo bilancio annuale.

«I noti eventi internazionali di matrice terroristica, pur non evidenziando in questo territorio elementi di preoccupazione, non ci hanno indotto al rilassamento – aveva detto Fassari –. I pochi residenti appartenenti ad etnie a rischio sono costantemente monitorati così come i 372 profughi richiedenti asilo, ospitati nei centri di prima accoglienza della provincia. Arrivati da ogni parte del mondo con alcuni voli charter e in seguito sbarcati al porto di Cagliari dopo essere stati soccorsi in mare e smistati in tutta l’isola. Oltre a questri controlli sulle strade – ha concluso il questore – abbiamo anche predisposto servizi in punti strategici del territorio e anche nei porti».

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