La Nuova Sardegna

OLIENA. Si è rinnovato anche quest’anno il concorso intitolato al tradizionale “Su gucciu”, finalizzato alla promozione dei vini passiti prodotti nell’agro di Oliena, realizzati rigorosamente con uve locali, da produttori privati. Tecnicamente questa tipologia di bianco si ottiene attraverso l’appassimento dei grappoli, ottenuto naturalmente o artificialmente, con una vinificazione piuttosto lenta, perché realizzata a basse temperature, in modo da non provocare alterazioni del patrimonio aromatico. Novità principale dell’edizione celebratasi pochi giorni fa era rappresentata dall’apertura al pubblico dei lavori di degustazione, portati avanti dalla commissione giudicatrice, con la possibilità di un’utile decantazione dei prodotti e di un altrettanto proficuo dibattito. Il panel si è riunito nella sede della Pro loco, in piazza Berlinguer. Tra i componenti figuravano i sommelier Ais, Antonio Massaiu e Francesco Deriu, gli esperti degustatori Onav Pierluigi Nieddu e GianLuigi Piras, affiancati dalla ulteriore competenza e professionalità di Emanuela Flore, enologo della cantina sociale di Oliena. I campioni esaminati sono stati resi anonimi. L’identificazione è avvenuta con la sola attribuzione di un numero progressivo distintivo. Dopo una difficile e lunga valutazione, che ha comunque evidenziato l’ottimo livello dei diversi vini candidati, il panel ha così concluso: il riconoscimento “Il miglior vino passito di Oliena” per il 2016 è andato al bar Blues caffè di Giuseppe Occhipinti. Pregiato risultato di uve Granaccia, provenienti dalla zona di Melathu, di cui è autore Pietro Bassu. Al secondo posto, il passito del bar Brisca’s di Maria Paola Puligheddu, confezionato da Nino Congiu (territorio Predu e’ Serra). Infine, la medaglia di bronzo è stata attribuita al bar Vanity Caffè di Antonio Catte, che ottiene il terzo posto con “su gucciu” di Francesco (Cicittu) Palimodde (località Su Vegliu). (ma.s.)