La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, continua l’inchiesta della Procura

OTTANA. La situazione delle bonifiche nell'area industriale di Ottana è da qualche mese al centro di un'inchiesta della procura della Repubblica di Nuoro che ha fatto scattare una serie di blitz dei...

18 marzo 2016
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OTTANA. La situazione delle bonifiche nell'area industriale di Ottana è da qualche mese al centro di un'inchiesta della procura della Repubblica di Nuoro che ha fatto scattare una serie di blitz dei carabinieri della compagni di Ottana e degli uomini del corpo forestale che hanno portato al sequestro di aree potenzialmente inquinate e di documenti e fascicoli riguardanti le autorizzazioni ambientali. I seguito alle perquisizioni negli uffici della Provincia e del comune di Ottana, i militari hanno acquisito documenti da cui sembrano emergere anomalie sui campionamenti effettuati in vari siti tra i quali anche il depuratore gestito dal Consorzio industriale provinciale. Tra i documenti sequestrati figurano anche i piani di caratterizzazione dell’area industriale relativi alle attività produttive delle varie aziende che hanno operato nel comparto industriale. I siti sequestrati sono all'interno di aree dismesse dalla Montefibre e dall’Enichem. L’inchiesta della procura era partita nel mese di novembre 2015 in seguito all’esposto-denuncia presentato dall’Aiea (associazione italiana esposti all’amianto) e da Medicina democratica in relazione alle morti sospette di decine di lavoratori che avevano lavorato all’Enichem e alla ex Montefibre. Nelle scorse settimane i carabinieri del Noe hanno sequestrato centinaia di fusti contenenti materiale da verificare. L’obiettivo è quello di stabilire se, all’interno delle aree dismesse o nel sottosuolo, siano presenti sostanze pericolose, quali appunto l’amianto, che, stando alle fonti ufficiali, dovrebbe essere stato smaltito entro il 2003. Invece, come dimostra un video amatoriale girato nel 2010 e reso noto nei giorni scorsi, l’amianto c’era fino al 2010 e 2011, quando venne demolito un capannone della ex Montefibre dove si producevano fibre acriliche. In questo scenario, assume nuova rilevanza la richiesta fatta da anni dai lavoratori ex esposti all’amianto di Ottana di vedersi riconoscere i benefici previdenziali e le tutele sanitarie previste dalla legge 257 del 1992, riconosciti ai lavoratori di altri siti industriali della penisola, ma sempre negati a quelli della Sardegna. Nel frattempo a Ottana di amianto si continua a morire in silenzio. (f.s.)

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