La Nuova Sardegna

Nuoro

Mercato ambulanti nel mirino dei commercianti

di Francesco Cabras

Il rappresentante del Centro sollecita il trasferimento L’amministrazione non ha ancora trovato sedi alternative

08 aprile 2016
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NUORO. Inascoltati, delusi. Così si sentono i commercianti del corso Garibaldi dopo aver chiesto all’amministrazione comunale che il mercatino del venerdì venisse spostato dall’attuale sede di piazza Vittorio Emanuele, giudicata inidonea. «Il 13 gennaio abbiamo presentato una richiesta formale al Comune e all’assessore alle Attività produttive, Marcello Seddone, per lo spostamento in altri stalli comunali – spiega Salvatore Piredda, presidente del Centro commerciale naturale, che riunisce gli esercenti del Corso –. Dopo mesi di attesa non possiamo nascondere la delusione. Se non si riesce a concretizzare un desiderio di tutte le parti sullo spostamento del mercatino (che è il primo gradino di una scala di azioni che vogliamo intraprendere), crediamo che sia impensabile affrontare tematiche e problemi più articolati».

I commercianti non hanno mai visto di buon occhio l’attuale posizione che – affermano – «crea un disagio evidente (più volte segnalato) sulla via Vittorio Emanuele, lato Giardinetti, perché inibisce l’accesso al traffico automobilistico, bloccando il transito e il parcheggio delle auto, siano esse dei clienti, degli stessi commercianti, che dei cittadini che devono andare in centro per usufruire degli uffici e degli studi professionali».

Il presidente dell’associazione definisce l’attuale mercatino del venerdì «fallimentare sia in termini di affluenza, sia in termini logistici. Recentemente – evidenzia – si è anche aggiunto il transennamento del palazzo ex Banca d’Italia, togliendo altri parcheggi gratuiti». In un momento di particolare difficoltà economiche per tutte le attività commerciali, Piredda chiede «concretezza e determinazione nelle azioni atte al miglioramento della qualità dei servizi e, soprattutto, si dia seguito alle decisioni assunte con determinazione e efficacia, soprattutto quando si ha la fortuna di avere tutte le parti coinvolte concordi nello spostamento del mercatino».

Il problema non è sconosciuto agli amministratori, che stanno cercando una soluzione definitiva, come spiegano l’assessore Marcello Seddone e il presidente della commissione Attività produttive, il consigliere Michele Siotto. Ma a quanto pare non è così semplice. «Abbiamo cercato un accordo con i venditori ambulanti per lo spostamento del mercatino il sabato in piazza Italia», affermano. «Sarebbe stata una soluzione ottimale – dichiara Siotto - perché nello stesso giorno si tiene il mercatino dell’alimentare e si sarebbero potuti unire. Con vantaggi per tutti». Il problema è il giorno prescelto. «Molti ambulanti – spiega infatti Siotto – ci hanno risposto che il venerdì sarebbe diventata una giornata di lavoro persa, dal momento che durante il resto della settimana tanti hanno le postazioni già assegnate in altre località della provincia».

Saltata la sede di piazza Italia si è pensato allo spostamento in viale Costituzione, scelta gradita dalla maggior parte degli operatori. Ma anche in questo caso ci sono stati intoppi che hanno costretto l’amministrazione ad accantonare l’idea. «Il terreno che era stato individuato – fa sapere l’assessore Seddone – appartiene a privati cittadini e sono nati problemi insormontabili che hanno impedito il buon esito dell’accordo».

I commercianti del corso chiedono anche all’amministrazione di essere messi «nelle condizioni di interloquire e pianificare azioni e progetti con un referente delle Attività Produttive capace di attuare e dare risposte pratiche alle nostre proposte, che sono destinate a tutta la comunità e al decoro del capoluogo». I due amministratori affermano di capire le loro istanze e si dicono coscienti del fatto che i rimedi vadano trovati al più presto. «Però – sottolineano – noi come Comune dobbiamo cercare soluzioni che non scontentino nessuno e che siano compatibili con tutti gli altri aspetti della vita cittadina, altrimenti saremmo punto e a capo. Come amministrazione dobbiamo avere attenzione al generale e non al particolare, dobbiamo curare gli interessi dell’intera comunità. Compresi, certamente, i commercianti del Corso, così come tutti gli altri operatori economici del capoluogo e tutti i nuoresi».

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