La Nuova Sardegna

Nuoro

Ogliastra fanalino di coda per laureati e diplomati

di Claudia Carta
Ogliastra fanalino di coda per laureati e diplomati

Lanusei, lo studio dell’associazione Agugliastra è stato elaborato sui dati Istat Solo l’8% ha un diploma di laurea, tre punti in meno rispetto al resto d’Italia

11 aprile 2016
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LANUSEI. «Lo studio è la miglior previdenza per la vecchiaia», sosteneva un tale di nome Aristotele. Detto in una terra di centenari fa il suo effetto. Eppure lo studio dei dati Istat sull'istruzione in Ogliastra, recentemente elaborato dall'Associazione Agugliastra, offre un’istantanea non particolarmente lieta della situazione locale che vede la terra della longevità arrancare per mantenere il passo, altrettanto lento, dettato dalla media regionale e nazionale.

I laureati. L’Istat attinge direttamente ai risultati emersi nel corso dell’ultimo censimento e in tema di laureati, residenti da oltre sei anni nella ex provincia più piccola d’Italia, scrive un 8 per cento accanto al nome Ogliastra, con 2 punti percentuali in meno rispetto alla media regionale (10%) e 3 in meno di quella nazionale (11%).

I diplomati. Scendendo la scala e il livello di formazione, il dato aumenta sensibilmente facendo riferimento ai diplomati, con un sonoro 22 per cento: il dato locale stride rispetto al 26 per cento regionale e al 31 per cento su base nazionale.

La licenza media. Va un po’ meglio il riferimento a coloro che hanno raggiunto la licenza media inferiore o di avviamento professionale, i quali si attestano al 38 per cento contro valori leggermente più bassi in Sardegna (35%) e in Italia (30%).

La scuola primaria. Sostanzialmente in linea ai dati regionali e nazionali sono le percentuali sulla scolarizzazione primaria, che si attesta in tutti e tre i casi sul 20 per cento.

C’è anche un 11 per cento relativo a chi sa leggere e scrivere, ma non ha titolo di studio, indicatore superiore di 3 punti rispetto al confronto sardo e italiano (8%). Nessun significativo riscontro sul dato degli analfabeti (1per cento è il dato comune).

Lanusei prima per laureati. Focalizzando poi l’attenzione sui singoli comuni ogliastrini, sarà pur vero che i cervelli in fuga sono sempre di più, ma coloro che scelgono di restare lo fanno specialmente a Lanusei, che si classifica al primo posto con un 11,3 per cento di laureati, un valore superiore sia alla media regionale che si attesta al 9,5 per cento che a quella nazionale del 10,8 per cento. Lanusei è immediatamente seguito da Jerzu (con il 10,5 per cento dei laureati) e da Villagrande Strisaili (10,3), mentre Tortolì si attesta solo al 9,9%.

Triei fanalino di coda. Fanalino di coda Triei, con una percentuale di laureati ferma al 3 per cento, preceduto di un soffio da Talana (3,3%) e Gairo (3,8%).

La situazione si complica non poco osservando i numeri dei diplomati: di fronte a una media sarda del 26,3 per cento, solo Tortolì e Lanusei presentano valori maggiori, rispettivamente il 27,4% e 26,7%, ma comunque al di sotto del dato nazionale che si attesta al 30,6%. Chiudono la classifica, ancora una volta i comuni di Gairo (12,3%) e Triei (15,6%) dove i diplomati sono molto al di sotto sia della media nazionale che di quella regionale con uno scarto del 15 per cento circa.

Gli analfabeti. Nel 2016, tuttavia, c’è ancora chi in Ogliastra non sa leggere né scrivere: ben 15 comuni su 23 hanno valori superiori alla media regionale che è di 1,3 per cento, con Urzulei (2,5%), Loceri (2,4%) e Triei (2,0%) a vestire la maglia nera. I valori migliori sono quelli riscontrabili a Elini (0,4%), Jerzu (0,5%) e Cardedu (0,6%).

Una fotografia in chiaroscuro, quindi, quella sull’istruzione in Ogliastra che conferma la situazione generale della Sardegna, una delle regioni italiane con il più alto tasso di abbandono scolastico.

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