La Nuova Sardegna

Nuoro

Il caso

Etnografico, il silenzio della Regione sul direttore

NUORO. «Il silenzio istituzionale sta creando danni seri». Gian Paolo Mele Corriga, consigliere di amministrazione dell’Isre, parla del silenzio della Regione. Ossia: del silenzio calato intorno alla...

15 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. «Il silenzio istituzionale sta creando danni seri». Gian Paolo Mele Corriga, consigliere di amministrazione dell’Isre, parla del silenzio della Regione. Ossia: del silenzio calato intorno alla nomina del nuovo direttore dell’Istituto superiore etnografico della Sardegna. È dall’8 febbraio scorso, infatti, che il Cda di via Papandrea ha deliberato a favore dell’architetto nuorese Domenico Canu quale successore di Paolo Piquereddu, andato in pensione e sostituito soltanto per pochi mesi da Cristiana Collu (nominata poi direttrice della Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma). Da quell’8 febbraio, tuttavia, a parte le polemiche del momento, non è più volata una mosca. La Regione non si è ancora espressa sul nome indicato da Nuoro. «Lasciando l’Isre in una insostenibile situazione di paralisi nella corretta attività dell’ente» riprende Mele Corriga. «Con il personale al lavoro giustamente preoccupato per il proprio futuro» aggiunge. «Il silenzio istituzionale ha ingenerato confusione e incertezze anche tra la pubblica opinione» sottolinea. «Per onorare il mio impegno alla chiarezza come pubblico amministratore dell’ente regionale Isre – chiude Gian Paolo Mele Corriga –, chiedo al Consiglio dello stesso Isre di compiere ogni azione per sensibilizzare il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru a porre fine a questa situazione di ingovernabilità». Alla Regione, insomma, l’invito a chiarire il “caso” del nuovo direttore. Anche se la presidenza dell’Isre è ormai in regime di prorogatio: Bruno Murgia, infatti, ha appena chiuso il suo mandato. E la Regione non si è ancora espressa nemmeno su questo incarico. (l.p.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative