La Nuova Sardegna

Nuoro

Barbagia Flores, si riparte dalla perizia balistica

di Valeria Gianoglio
Barbagia Flores, si riparte dalla perizia balistica

Doppio colpo di scena nell’udienza in Corte d’assise d’appello a Cagliari Stralciata la posizione del presunto killer e nuovi accertamenti su un proiettile

21 maggio 2016
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CAGLIARI. L’ultimo colpo di scena, in aula, arriva alle 13.45 di ieri, al termine della seconda camera di consiglio della giornata: la corte d’assise d’appello di Cagliari, presieduta da Grazia Corradini, rientra in aula e legge una ordinanza che non tutti si aspettavano: una paginetta nella quale i giudici accolgono in pieno la richiesta, del pm Maria Alessandra Pelagatti e della parte civile rappresentata dall’avvocato Paolo Demuro, di disporre una nuova perizia balistica nell’ambito dell’omicidio del cacciatore beneventano Francesco Giamattei, ucciso il 30 settembre del 2001, e considerato, come delitto, legato a doppio filo alla vicenda Barbagia Flores.

E così, il processo d’appello, quantomeno per il versante Giamattei – per il quale è a processo anche in appello come presunto killer l’ex latitante ogliastrino Marcello Ladu – di fatto si riapre. Nella prossima udienza, fissata per il 17 giugno, la corte assegnerà l’incarico al perito che dovrà eseguire i nuovi accertamenti. Proprio la perizia balistica era stata determinante durante l’inchiesta per far rinviare a giudizio l’ex latitante Ladu, sia, al termine del processo di primo grado, per farlo assolvere grazie alla carta finale lanciata dal suo avvocato, Paolo Pilia che aveva rilevato come nel fascicolo del dibattimento non fosse mai stato allegato il frammento di proiettile recuperato sul luogo del delitto Giamattei. Un frammento che secondo alcuni accertamenti e consulenze era stato esploso senza dubbio dalla pistola 357 Magnum che era stata trovata addosso a Marcello Ladu quando era stato catturato a Nuoro, interrompendo così la sua latitanza. Per il perito balistico Giulio Madeddu, in realtà, non esisteva la certezza assoluta che il revolver 357 Magnum trovato a Ladu quando venne catturato a Nuoro dalla polizia fosse quello che aveva esploso il proiettile trovato sul luogo del delitto Giamattei. E così, Ladu era stato assolto. E come lui erano stati assolti anche gli altri sei imputati per gli omicidi legati alla vicenda Barbagia Flores e alla morte dell’imprenditrice Rosanna Fiori. Ma sia il pm di primo grado, Nicola Giua Marassi, nel suo ricorso in appello, sia il pm Pelagatti ieri nel corso delle sue richieste iniziali, sia l’avvocato di parte civile, Paolo Demuro, hanno insistito sulla richiesta di una nuova perizia balistica. E la corte d’assise d’appello ha accolto la loro richiesta. E si riapre l’istruttoria dibattimentale.

Ma sempre nell’udienza di ieri, si è registrato un altro colpo di scena: la corte ha stralciato dal processo la posizione del presunto killer di Rosanna Fiori (assolto in primo grado) Marco Serra. Così come aveva da sempre sostenuto il suo avvocato, Giorgio Murino, infatti, ieri mattina un perito nominato dalla corte ne ha decretato l’incapacità di partecipare in modo consapevole al processo. Serra esce fuori, dunque, da questa vicenda fino a quando, un perito ne dichiarerà il possesso delle piene facoltà mentali. Il test verrà ripetuto ogni sei mesi.

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