La Nuova Sardegna

Nuoro

Posada, un museo con i reperti recuperati

di Sergio Secci
Posada, un museo con i reperti recuperati

Il sindaco Tola: «Nell’attesa che la Regione lo finanzi custodiremo i tesori con cura»

18 giugno 2016
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POSADA. Il più famoso è sicuramente l’Ercole, la statuetta in bronzo risalente al 386 avanti Cristo e rinvenuta nelle campagne che si trova al museo archeologico di Cagliari.

Ma sono tantissimi i reperti originari di Posada disseminati nei vari locali delle soprintendenze e nelle collezioni private di tutto il mondo.

Parte del carico di una nave molto probabilmente romana recuperato l’altro è un ulteriore tassello che permette di aggiungere una pagina alla ricca storia del borgo fortificato.

Ancora non si sa se il preziosissimo carico tra cui dei marmi decorati con modelli floreali e giovinetti, fosse destinato all’antico caricatoio nei pressi della torre di San Giovanni o di passaggio davanti alla costa quando si è adagiato nel fondale sabbioso che ricoprendolo lo ha restituito.

In attesa di ulteriori accertamenti da parte della Soprintendenza, non si sa nemmeno se a depositare la preziosa merce sul fondo del mare sia stato un naufragio (ipotesi suffragata dal ritrovamento di alcuni frammenti di ossa umane) o l’equipaggio, si sia liberato del carico per affrontare meglio il mare in tempesta.

Dettagli che saranno appurati più in la, certo è che la preziosa mercanzia, non appena catalogata potrebbe essere esposta alla casa delle dame, quella che è diventata ormai il luogo della cultura per l’antico centro baroniese.

«Tanto si può fare per la valorizzazione dei beni archeologici di Posada – dice il sindaco del paese Roberto Tola – Sono decine i ritrovamenti fatti nel nostro territorio e che purtroppo sono esposti in altri musei. Questo perché come Comune non siamo mai riusciti a dotarsi di strutture adeguate ad ospitare tutti i reperti rinvenuti nel nostro territorio. Ora con questo importante ritrovamento, lavoreremo per cercare di riportare a casa parte dei reperti».

«Innanzi tutto – prosegue Tola – contiamo di custodire gli ultimi ritrovati ieri. Busseremo alla Regione per cercare le risorse. Ringrazio pubblicamente chi ci ha fatto ritrovare i reperti e contiamo anzi anche su qualche altro nostro concittadino illuminato che magari vuole restituire alla comunità altri reperti archeologici rischiosamente custoditi in casa. Lo sviluppo del nostro paese – conclude il primo cittadino –passa nella valorizzazione e riscoperta di questo immenso patrimonio».

E lo si è visto dalle presenze riscontrate alla casa delle dame nel 2006 con il ritorno seppure provvisorio dell’Ercole, la statua in bronzo di fattura italica alta 32 centimetri riconducibile al 4’ secolo A.C. ritrovato negli anni Venti del secolo scorso nelle campagne di Ludu da un certo Delai.

L’importanza del ritrovamento portò il museo archeologico del capoluogo ad acquistarlo per una cifra notevole per l’epoca.

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