La Nuova Sardegna

Nuoro

Guerra contro Abbanoa per i conguagli 2005-2011

di Paquito Farina
Guerra contro Abbanoa per i conguagli 2005-2011

Orune, l’amministrazione comunale minaccia le vie legali contro l’ente gestore Mula: «È una richiesta illegittima, per non parlare dei danni che non riparano»

21 giugno 2016
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ORUNE. Le richieste di conguaglio che Abbanoa sta inviando in queste settimane stanno suscitando un diffuso malcontento tra gli utenti, esasperati nel vedersi recapitare bollette che risultano ostiche da interpretare anche a rinomati studi legali; figuriamoci poi dai semplici cittadini.

Non passa giorno che non ci siano pesanti proteste ed esposti in tribunale anche da parte di enti e istituzioni, sia civili che religiose, con palesi e clamorosi inviti a non pagare il nuovo balzello.

Da Orune arriva l’ultima dura presa di posizione, che non si ferma stavolta ad apostrofare negativamente la richiesta del conguaglio retroattivo. «Abbanoa le chiama partite pregresse ma in realtà ci sta chiedendo di pagare oggi per allora passività accumulate tra il 2005 e il 2011 – ha dichiarato a muso duro e a nome dell’intera amministrazione comunale il vice sindaco Cicci Mula – è una richiesta palesemente illegittima; chi acquista un servizio ha diritto di conoscere a priori costi e condizioni della fornitura, che non possono essere variate arbitrariamente senza l’assenso del contraente». Stavolta però le proteste non si fermano alla vertenza che tiene banco in questi giorni.

«È proprio così infatti – prosegue Mula – siamo stufi e stanchi di un carrozzone che sa essere puntuale solo quando si tratta di recapitare le cartelle. Noi amministratori locali facciamo quotidianamente da parafulmine nei confronti degli utenti esasperati per una serie di problematiche che non sono di nostra competenza ma unicamente del gestore del servizio idrico».

«Una per esempio riguarda le quasi quotidiane segnalazioni per le perenni operazioni di allaccio e manutenzione – ha attaccato Mula – sono decine i tagli stradali e le buche che Abbanoa, una volta finiti i lavori si dimentica di ripristinare. Le vie paesane rimangono spesso dissestate oltre il tempo dovuto, creando ovvi disagi ai cittadini e lasciando poi al Comune, e quindi agli utenti stessi di Orune, l’onere logistico e finanziario di provvedere alla risistemazione. Non dimentichiamoci poi delle tante giornate in cui l’acqua non è utilizzabile – ha insistito l’amministratore – con almeno 10 ordinanze l’anno di non potabilità».

Per Cicci Mula insomma è giunto il tempo di far pesare queste negligenze e l’assessore ipotizza addirittura un’azione di rivalsa verso il gestore.

«Non si riparano i danni, spesso non si fornisce acqua potabile e infine si pretendono pagamenti che se non fosse tutto molto drammatico definirei ridicoli – ha concluso Mula – Non possiamo continuare così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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