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le reazioni del mondo politico

Il M5S chiede al sindaco Soddu di lasciare il cda dell’ente

Il M5S chiede al sindaco Soddu di lasciare il cda dell’ente

I Rossomori: subito una legge sulla trasparenza. L’Upc: così è stato calpestato l’apporto dei partiti alleati

29 giugno 2016
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NUORO. Tore Lai, portavoce del Movimento 5 Stella di Nuoro, l’aveva detto subito: «La nostra classe politica-partitica non riesce e non vuole cambiare». La conferma è la nomina del nuovo presidente dell’Isre, Giuseppe Pirisi (Pd). «Certamente il Pd forte della posizione dominante in Regione sta creando ostacoli alla giunta Soddu per puro calcolo politico – spiega Lai –, non pare avere ancora digerito la sconfitta elettorale nuorese, figlia di una richiesta di vero cambiamento a cui il M5S ha partecipato in modo rilevante contro questo sistema partitico». Ne ha per tutti, comunque, Tore Lai: «Anche la maggioranza Soddu – sottolinea – appare interessata alle polemiche degli incarichi invece che proporre concretamente soluzioni. Con il sindaco di Nuoro condividiamo l’aver posto in evidenza la cattiva prassi di nominare il presidente Isre come casella partitica invece che di competenza e alto profilo professionale. Chiediamo però al sindaco Soddu che è componente del consiglio di amministrazione Isre se ritiene opportuno applicare anche a se stesso la medesima logica e magari nominare al suo posto persona qualificata con la stessa logica del ruolo di presidente, tutto incentivato alla diminuzione dei costi che sono pari a 35mila euro l’anno per i Consiglieri e 70mila per il presidente» chiude Tore Lai.

Contrari e preoccupati delle nomine alla presidenza e al cda dell’Isre, «definite in maniera unilaterale», si dicono i consiglieri regionali Paolo Zedda ed Emilio Usula (Rossomori). «I manager che si occupano di cultura dovrebbero avere delle competenze specifiche e certificate, e la loro nomina dovrebbe nascere attraverso un processo partecipato, ben meditato e pienamente condiviso, nel rispetto dei principi di pubblicità e trasparenza. Crediamo che si debba porre una questione di sostanza sulla gestione delle politiche a sostegno del patrimonio culturale specifico dei sardi, che davvero vive in questi anni un imminente e gravissimo rischio di declino irreversibile in molte sue espressioni; crediamo ancora che si debba porre una questione di metodo sui criteri che regolano le nomine a capo degli enti e delle agenzie regionali. Il nostro gruppo – sottolineano Zedda e Usula – ha presentato ormai da alcuni mesi una proposta di legge per la trasparenza delle nomine di competenza regionale che prevede meccanismi a garanzia della partecipazione democratica, per il controllo della comunità su questi delicati procedimenti».

A testimoniare il clima rovente lasciato dalla nomina di Giuseppe Pirisi alla guida dell’Etnografico c’è anche l’intervento di Antonio Satta, segretario politico nazionale dell’Unione popolare cristiana. «La decisione di nominare un rappresentante del Pd, del quale riconosciamo la serietà e le capacità, alla presidenza dell’Isre, che ci risulta assunta unilateralmente – sottolinea l’ex deputato di Padru –, non ci trova d’accordo riguardo alle modalità che sono state adottate per tale designazione». «Evidentemente – continua Satta – il Pd, nonostante sia responsabile dei disastri elettorali alle recenti amministrative, ritiene di poter fare a meno dell’apporto dei partiti alleati. Sulla lealtà e sulla coerenza che hanno caratterizzato l’Unione popolare cristiana nei rapporti con il Pd e con la coalizione, a tutti i livelli, non mi pare ci sia nulla da mettere in discussione, ma se questi sono i presupposti per proseguire nell’esperienza governativa, allora, forse, sarebbe meglio prendere atto dell’attuale situazione e trarne le dovute conseguenze».

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