La Nuova Sardegna

Nuoro

dorgali

Arrivano i primi migranti ospiti di Su Babbu Mannu

di Nino Muggianu
Arrivano i primi migranti ospiti di Su Babbu Mannu

DORGALI. Il loro arrivo era stato annunciato già da qualche settimana, poi, negli ultimi giorni, sono arrivati a Dorgali: si tratta di 50 migranti partiti dalla Libia e arrivati con un barcone...

02 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





DORGALI. Il loro arrivo era stato annunciato già da qualche settimana, poi, negli ultimi giorni, sono arrivati a Dorgali: si tratta di 50 migranti partiti dalla Libia e arrivati con un barcone sbarcato a Cagliari. Sono ospiti della struttura di Su Babbu Mannu gestita dalla cooperativa sociale algherese “The Others”. Sono 50, dunque, di diverse nazionalità, e hanno un’età compresa tra i 18 e i 36 anni. Ieri mattina sono stati portati a Nuoro in prefettura per le formalità di rito: sono state prelevate loro le impronte digitali e sono state loro chieste le informazioni base per poter ricevere i documenti di identità che verranno rilasciati non prima di dieci giorni. E in questi dieci giorni non potranno, ovviamente, abbandonare la struttura di Dorgali. I documenti saranno validi per tre mesi.

Nei giorni scorsi, proprio sulla questione migranti, era intervenuto il parroco di Dorgali don Michele Casula, in un incontro dei giorni scorsi al Cine-teatro: «Indirettamente, ci avete tirato in ballo – ha esordito il sacerdote, già nelle messe che ho celebrato in questi giorni ho accennato allo stile che ci deve contraddistinguere in questa occasione. Non entro in merito per niente, non esprimo il mio parere, se sia giusto o non giusto, cooperative, non cooperative, non c’entra niente. Entro in merito dal punto di vista positivo: noi abbiamo già una esperienza di accoglienza a Dorgali, attraverso la mensa parrocchiale dove tranquillamente si trovano a mangiare, cattolici, ortodossi, preti e musulmani e non c’è mai stato nessun problema. Spesso si scherza sul cibo. Ho notato una cosa bellissima cioè, che la mensa si regge esclusivamente sulla generosità della gente. Quindi a Dorgali ci sono segni molto positivi. Chiaramente questa di cui si parla è una realtà molto diversa, forse è un problema l’isolamento, non tanto la paura del diverso, dell’altro, ma come vita difficoltosa per loro». Per il parroco fa pensare molto il fatto che nel centro vivranno insieme tante persone di estrazione e di mentalità diversa, che stanno tutto il giorno uno a fianco dell’altro.

«Cosa deve fare Dorgali? Secondo me – ha sottolineato don Casula – bisogna creare una cultura dalla quale si elimina la paura dell’altro. I problemi della nostra Italia non ce li stanno creando questi profughi che sono le vittime dei grandi problemi dell’Occidente, inutile che ci nascondiamo dietro un dito». Riguardo ai 32 euro per persone che vengono dati a chi si occupa dell’accoglienza dei migranti don Michele Casula ha ricordato «Dobbiamo essere e agire come una comunità a prenderci cura di loro. È questo che secondo me sta creando tanti interrogativi». Secondo don Casula «Dorgali deve organizzare momenti di integrazione.

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative