La Nuova Sardegna

Nuoro

Case vacanze in nero, scoppia la protesta

di Valeria Gianoglio
Case vacanze in nero, scoppia la protesta

Confcommercio e Federalberghi all’attacco: «Sui siti internet si trovano troppi abusi e illegalità. Servono controlli»

03 luglio 2016
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NUORO. Più di 400 appartamenti a disposizione tra Nuoro e provincia, nella sola settimana dal 10 al 17 luglio, un costo medio di 88 euro al giorno, la possibilità di risparmiare diverse decine di euro se ci si accontenta di una sola stanza con bagno: sarebbe tutto molto allettante, dice la Confcommercio, se non fosse che la stragrande fetta di questa variegata offerta su uno dei siti di affitti on line più conosciuti, stando a una recente indagine, sembra essere un oggetto sconosciuto per il fisco. Nessuna tassa pagata, nessun ospite segnalato in questura, come prevedono le norme, nessun contratto di locazione o firma su un registro: niente di niente.

«Sono tutti affascinati dalla “sharing economy – dice il direttore della Confcommercio nuorese, Gianluca Deriu, insieme alla Federalberghi – ma in realtà, dietro a questo paravento dove tutti possiamo condividere tutto, si celano bolle di illegalità pazzesche, soprattutto nel campo del turismo». Stufi di assistere a una sorta di festival del bed and breakfast abusivo e mascherato, Deriu e colleghi, nei giorni scorsi, si sono messi di impegno e hanno scavato nei meandri di uno dei più grossi siti internet che mette in contatto chi ha una stanza o un appartamento da affittare, e chi cerca un alloggio a prezzi contenuti. Il risultato di questa piccola ma accurata indagine ha superato le previsioni più nere, quantomeno sul fronte dell’illegalità.

Se si cerca di prenotare sul più famoso portale di affitti di case e bed and breakfast un fine settimana dall’8 al 10 luglio nel territorio della vecchia provincia di Nuoro – spiegano i vertici delle due associazioni – avrete la bellezza di quasi 400 appartamenti disponibili dove troverete una serie di dettagli che farebbero gola a qualsiasi controllore del fisco e dell’ordine pubblico. Di questi 400 appartamenti il 99 per cento offrono, per locazioni brevi, l’intero locale, una parte importante dei cosiddetti host offrono più di due appartamenti». Nulla di strano o censurabile, precisano Confcommercio e Federalberghi provinciale, se non fosse che si tratterebbe, per la stragrande maggioranza, di strutture abusive, che guadagnano senza versare un euro di tasse e in barba a qualunque norma che disciplina l’offerta nel settore turismo. Ma non basta: l’indagine delle due associazioni ha scoperto anche alcuni casi particolari. «Per esempio – precisano – un signore che offre ben 12 appartamenti, oppure un altro che gestisce comodamente gli affitti di tre case, una in Sardegna, una a Milano, e una a Londra. Vere e proprie attività imprenditoriali, dunque. Altro che privati che affittano una stanza».

«Leggere i post lasciati dai clienti – aggiungono – è il massimo, infatti spesso il cliente non vede neanche la faccia del padrone di casa quando si presenta a prendere possesso dell’appartamento, ma le chiavi vengono lasciate dalla cugina o dal genitore o nei casi più assurdi nel bar o negozio vicino».

Un capitolo a parte, poi, secondo Confcommercio e Federalberghi Nuoro-Ogliastra, lo meritano i bed and breakfast. «La norma – precisano le due associazioni – su questo settore è piuttosto chiara: se non sei attività imprenditoriale devi stare entro le tre camere da letto ed i 12 posti letto, ma soprattutto il proprietario deve essere residente e quindi vivere nell’abitazione. Una fetta importante di B&B non rispettano questi parametri e c’è chi beatamente mette in vendita appartamenti camuffati sotto questo nome. Tutto questo alla luce del sole Il fenomeno sta assumendo dimensioni sempre più grandi nell’indifferenza di coloro che devono fare i controlli. Per loro abbiamo preparato un piccolo dossier che se ci verrà richiesto sarà messo a loro disposizione in attesa che le regole del gioco siano uguali per tutti e non che i soliti noti (ovvero le imprese ufficiali) paghino per questi “furbacchioni dell’appartamentino” in nero».

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