La Nuova Sardegna

Nuoro

la proposta

Liberu: «La caserma di Pratosardo sede dell’università»

di Francesco Cabras
Liberu: «La caserma di Pratosardo sede dell’università»

NUORO. «La nuova caserma di Pratosardo? Al posto dei militari diventi la sede della facoltà di Scienze forestali e ambientali e del campus universitario». La proposta è degli indipendentisti della...

08 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. «La nuova caserma di Pratosardo? Al posto dei militari diventi la sede della facoltà di Scienze forestali e ambientali e del campus universitario». La proposta è degli indipendentisti della sezione cittadina “Paschedda Zau” di Liberu, che si appellano in questo senso al Comune partendo da un presupposto: «Le terre civiche (su cui la struttura è stata costruita) devono essere impiegate a beneficio della comunità, in quanto ad essa appartenenti». Si tratta di circa 600 ettari di territorio che, oltre all’edificio di recente realizzazione, comprende anche il complesso di fabbricati che ospitavano la vecchia Artiglieria, oggi in stato di completo abbandono.

«Per le caratteristiche del territorio – sostiene il segretario cittadino di Liberu, Giorgio Devias – queste terre potrebbero essere utilizzate come sede della facoltà di Agraria e Scienze forestali e ambientali, che le prenderebbe in gestione. Le strutture di nuova costruzione, realizzate dal Comune di Nuoro con soldi comunali e destinate ai militari, potrebbero essere adibite a campus universitario». Pronte all’uso, visto che come fa notare Devias «sono dotate di alloggi, sala convegni, centro polifunzionale, cucina e mensa, deposito carburanti che potrebbe essere destinato ai mezzi agricoli dell’università». Un progetto che secondo Liberu sposa tutte le vocazioni di Nuoro («ambiente, cultura e agropastoralismo») e che sarebbe da portare avanti in stretta collaborazione con il settore pastorale e quello dell’associazionismo. «Questa soluzione alternativa e all’avanguardia – continua Devias - potrebbe rappresentare un reale volano di sviluppo per il comparto agroalimentare, alle prese con problemi strutturali che non possono essere affrontati, come si è sempre fatto, con misure sporadiche, ma con una seria programmazione». Per Nanni Sale, componente del direttivo cittadino del partito, tutto questo porterebbe benefici alla comunità sia in termini di occupazione, sia di crescita dell’agroalimentare, oggi sottodimensionato. «Basti pensare – afferma – che l’80 per cento dei prodotti che consumiamo in Sardegna sono importati».

A chi dovesse obiettare che per realizzare tutto questo non ci sono le risorse economiche, Devias risponde che «i fondi necessari vanno indirizzati dalla politica, esistono specifiche misure di intervento europee», ed in questo senso la loro proposta è indirizzata anche all’Argea, l'agenzia regionale che si occupa di gestione ed erogazione degli aiuti in agricoltura.

Riguardo, invece, all’eventuale sede alternativa per i 250 militari già destinati dal ministero della Difesa alla caserma di Prato Sardo, gli esponenti di Liberu spiegano che il loro pensiero è, piuttosto, trovare soluzioni «per far tornare migliaia di sardi che sono dovuti emigrare, magari per fare i camerieri».

In Primo Piano
I soccorsi

Olbia, si schianta con il suv contro tre auto parcheggiate

Le nostre iniziative