La Nuova Sardegna

Nuoro

A Nuoro la mostra di Frisco "Il pudore del pornografo"

Francesco Ciancabilla accanto alle sue ultime opere
Francesco Ciancabilla accanto alle sue ultime opere

Dal 22 al 29 luglio venti opere dell'artista esposte al Caffè Tettamanzi

22 luglio 2016
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NUORO. Ha per titolo “Il pudore del pornografo”, in omaggio al primo romanzo dello scrittore argentino Alan Pauls, ancora poco conosciuto in Italia, la mostra aperta dal 22 al 29 luglio nello storico Caffè Tettamanzi, in corso Garibaldi. Francesco Ciancabilla, in arte Frisco, lo ha scelto per presentare i suoi ultimi lavori, una ventina di dipinti realizzati con una tecnica da lui stesso inventata negli anni Ottanta, quando esordì come pittore: l’artista infatti utilizza una sorta di mascherina sulla quale spruzza vernice spray. Un po’ ciò che ha fatto anni dopo il più noto dei graffitisti, Banksy, che però utilizza stencil, sagome create da lui stesso. Frisco invece appone tanti pezzetti di carta gommata così da delineare i contorni della figura che intende realizzare. In questo modo ogni suo lavoro è unico e non seriale perché la disposizione della carta gommata non può essere riprodotta identica.

Napoletano di nascita, classe 1959, Frisco si è formato artisticamente a Pescara e poi a Bologna, dove ha fatto parte nei primi anni 80 del gruppo degli Enfatisti, corrente artistica che aveva stretti contatti con i primi graffitisti newyorkesi. Da allora, come scrive lo stesso artista nella propria presentazione, «ha attraversato il Brasile, l'Europa, l'Oriente, in ogni passo ha calzato la tela dei suoi quadri dove il jazz, i nomadi, le donne, gli esclusi compongono il firmamento di tante stelle cadenti che sarebbero bruciate nello spazio dimenticato se il suo pennello non le avesse impresse nella carta geografica del proprio vissuto». Le sue esposizioni partono nel 1980 da Berlino, Pescara, New York, Milano, Sao Paulo Brasile, Madrid, Modena, Bologna, Amsterdam, Torino, Sarajevo. Da allora ha alternato momenti di grande creatività a periodi di forzata inattività, sino alla piena ripresa negli ultimi anni. (p.me.)

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