La Nuova Sardegna

Nuoro

C’è anche la Rsa in città nel Bilancio della salute

di Francesco Pirisi
C’è anche la Rsa in città nel Bilancio della salute

Il commissario straordinario dell’Asl ha sottolineato i risultati conseguiti «Professionisti e strumenti all’avanguardia per garantire la tutela del paziente»

29 luglio 2016
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NUORO. L’Ats (Azienda per la tutela della salute) ha iniziato il suo viaggio in Consiglio regionale e la sanità nuorese è pronta a dare il suo apporto. L’ha ribadito Mario Palermo, commissario da un anno e mezzo dell’Asl di Nuoro. L’occasione è stata la presentazione del Bilancio della salute, realizzato negli ultimi mesi in un confronto con enti locali, prefettura, Regione, ordini professionali, terzo settore e associazioni di volontariato. Tutti gli attori impegnati per realizzare il progetto stabile della salute nel territorio, che parte dalla sanità per ricomprenderla e superarla in un obiettivo più alto e duraturo. Dentro anche il lavoro della dirigenza da gennaio 2015.

«Un mandato da precari – ha rimarcato Palermo – che tuttavia non ha limitato i risultati». Uno tra questi il progetto per realizzare in città una Rsa, la residenza sanitaria assistita: «Con il comune abbiamo individuato l’area e presto partirà il bando per progettare e costruire la struttura». Prima di Nuoro il servizio partirà a Macomer, che sarà il primo comune a dotarsi di una struttura sinora inesistente in provincia.

«È anche questo il risultato di una Asl che funziona» hanno sostenuto il commissario e le due direttrici Maria Carmela Dessì (sanitaria) e Carmen Dessì (amministrativa). Il responso, arriva proprio da quest’analisi permessa dalla scrittura del Bilancio della salute, che si pone quasi come bene di conoscenza dato in dote dall’amministrazione commissariale al mondo socio-sanitario del territorio.

Il commissario ha detto perché: «L’analisi è stata l’occasione per evidenziare una struttura di assistenza fatta di professionisti e strumenti sempre più all’avanguardia, ma soprattutto di un’anima che consente di rendere migliori e soddisfacenti le energie spese».

Il Bilancio si è proposto di darle evidenza «perché una migliore comunicazione è influente nel buon andamento del servizio» ha spiegato la direttrice amministrativa Atzori. E Palermo allontana pessimismo e critiche che aleggiano intorno agli ospedali e alla medicina territoriale. Preoccupazioni rafforzate negli ultimi tempi anche dalle scelte della Regione sulla riforma sanitaria, con la Asl unica e la perdita dell’autonomia nel territorio.

Per sostenere la sua tesi un concetto: «La nostra azienda ha una forte propensione a produrre sanità. Lo conferma il fatto che arrivano migliaia di pazienti anche da fuori del territorio di competenza». Presenze forestiere in cardiologia, oncologia, ematologia, otorino. Nella stessa oculistica, a fronte di un ridimensionamento di spazi e operatori, è aumentato il numero dei pazienti. Tutto questo porta all’imperativo di potenziare il settore.

Prima di contare i risultati, i dirigenti Asl offrono il bilancio con l’obiettivo di un’analisi interna di quanto si ha, si fa e si dovrebbe fare: «Dobbiamo fare miglioramenti in termini di uomini e strumenti, ma ancor prima occorre un cambio di mentalità, affinché tutto quanto viene realizzato abbia una ricaduta maggiore nel territorio e nella sua salute».

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