La Nuova Sardegna

Nuoro

L’assessore: «L’Areus è solo un centralino»

L’assessore: «L’Areus è solo un centralino»

Nel convegno del Partito dei sardi, Paolo Maninchedda ha criticato la scelta dell’Azienda unica

29 luglio 2016
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NUORO. I primi strali verso la riforma sanitaria della giunta Pigliaru arrivano dal Partito dei sardi, riunito in città, con addetti ai lavori e simpatizzanti. Niente di sorprendente, a ripensare a quanto si è sentito in questi mesi. La meraviglia è a lanciarli è Paolo Maninchedda, assessore regionale della giunta che ha deciso il cambio: «Si è costruito l’impero della sanità, dove i territori dell’interno vengono tagliati fuori dalla fase decisionale. I responsabili delle aree sanitarie al massimo potranno svolgere il ruolo di “facilitatori”».

La distanza impedisce che possano sentire le orecchie di Pigliaru, colui che ha voluto questo cambiamento epocale, con un macro-organismo a Sassari, al posto delle otto Asl. Nuoro ha avuto in dote la sede dell’Areus, l’azienda per gestire le emergenze-urgenze. Che per Maninchedda non è niente di più di «un centralino, visto che le due sale operative saranno a Cagliari e Sassari». Cose che l’assessore dei Lavori pubblici ha detto direttamente al governatore. Ma senza particolare risultati. Tanto che anche il Partito dei sardi ha dovuto dire «obbedisco». Dopo 150 anni dalla parola “solenne” di Garibaldi, a Teano, prima dell’unità d’Italia.

Soluzione politica che oggi proprio il Pds rinnega, come ha ribadito il suo leader, «perché lo Stato è risultato lontano dall’isola, con presenze saltuarie nel periodo della Rinascita». Il fastidio di oggi è pero transitato contro la Regione, anche se contribuisce a governarla. La riforma delle Asl è vista come «un ulteriore rafforzamento di Sassari e Cagliari». Il tentativo del Partito dei Sardi di modificare il progetto di riordino delle Asl voleva evitare anche questo.

L’ha ricordato il dirigente nuorese e consigliere comunale Gian Pietro Gusai: «Il nostro partito ha concordato sulla necessità di riformare l’organigramma delle aziende sanitarie, proprio per limitare lo spreco di risorse e migliorare i servizi. Ma non in questo modo: la proposta fatta in Consiglio regionale era quella di tre Asl territoriali, con il mantenimento dell’autonomia aziendale di alcuni ospedali. Così è un accentramento che avrà esiti negativi. L’Areus è un’aggiunta inutile, visto che il servizio poteva continuare a essere gestito con l’attuale sistema. Mentre abbiamo subito approvato la scelta della centrale unica di committenza».

Sulla riforma non lesina accuse il sindaco di Macomer, Antonio Succu, presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl: «Porto la preoccupazione mia e dei colleghi. Siamo pronti a lottare affinché il Nuorese mantenga presidi e servizi». Succu incassa l’appoggio del collega di Nuoro, Andrea Soddu, per il quale la riforma è un errore «perché non mette al centro le esigenze della persona». (f.p.)

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