“Spuntini” fai da te a San Giovanni
La tradizione consente di prenotare il sagrato, ma la fila è lunga
DORGALI. Nell’era dei messaggini e dei social, in campagna l’informazione vola anche su un pezzo di cartone. “Sabato spuntino della troppa … occupato da noi, a pranzo e a cena ”. E uno dei tanti messaggi che si possono leggere nei due cancelli d’ingresso all’area adiacente al sagrato di San Giovanni a Su Anzu e soprattutto nello spiazzo davanti alla grotta. Un posto da favola, in questi giorni in cui il caldo è asfissiante, dove la colonnina di mercurio grazie alla ventilazione che esce dalla grotta scende di diversi gradi creando un atmosfera davvero invidiabile. Ideale per fare una di quelle mangiate pantagrueliche che vengono chiamate “spuntini”: tavolate di 40 -50 persone dove il porcetto arrosto la pecora bollita con le patate, le salsiccia, il prosciutto, su moddizosu e il formaggio marcio la fanno da padroni, alla faccia del colesterolo; dove l’acqua che sgorga dalla grotta, quasi ghiacciata, serve per tenere al fresco il binu nieddu, cannonau, che scorre a fiumi.
Trovare un posto è difficilissimo, bisogna “prenotarsi” in tempo, anche un mese prima. Basta scrivere il nome del gruppo e il giorno dell’evento su un cartoncino, un pezzo di compensato, fissarlo al cancello con un fil di ferro in maniera che il vento non lo porti via, e il gioco è fatto. Nessuno trasgredisce alla regola non scritta. I turni vengono rispettati rigorosamente.
È una delle tante e vecchie regole del mondo della campagna, che non ha bisogno di facebook, basta la parola, in questo caso scritta.