La Nuova Sardegna

Nuoro

Unione dei Comuni: nuovi interventi per le famiglie povere

Unione dei Comuni: nuovi interventi per le famiglie povere

L’organismo è tra i primi ad utilizzare l’ultimo decreto La chiusura delle industrie ha creato sacche di indigenza

25 agosto 2016
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MACOMER. I Comuni del Marghine sono tra i primi ad aver colto le opportunità offerte dal decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che dà il via al programma Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) attraverso il quale si interviene con azioni concrete nelle situazioni di disagio economico sempre più diffuse anche a Macomer e nel centro Sardegna. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il bando attraverso il quale si dà corpo agli interventi in modo da consentire l’erogazione degli aiuti già dal prossimo autunno.

Il Sia non è una specie di Eca (il vecchio Ente comunale di assistenza) che cambia veste. Il decreto del ministero del lavoro spiega che si tratta di «una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata». A Macomer e nel Marghine, dove la chiusura delle industrie e la conseguente disoccupazione hanno creato sacche di indigenza e di disagio in tutti i centri della zona, il sostegno all’inclusione arriva come la pioggia sui campi riarsi dalla siccità. Nel Marghine l’iniziativa di dare corpo e gambe al Sia è stata assunta dall’Unione dei comuni, che ha pubblicato il bando avvisando che «le domande saranno accolte in ordine cronologico e sino ad esaurimento delle risorse assegnate alla Regione Sardegna». La richiesta può essere presentata da un componente del nucleo familiare, a partire dal prossimo 2 settembre, al comune di residenza mediante la compilazione di un modulo predisposto dall’Inps con il quale, oltre a richiedere il beneficio, si dichiara il possesso di requisiti necessari per l’accesso al programma. Fra otto giorni, dunque, inizia la corsa e, considerato che la disponibilità di risorse non è illimitata, chi arriverà primo riceverà agli aiuti.

Il Sia, però, non è solo assistenza, ma anche inclusione. Punta infatti a favorire il reinserimento lavorativo creando i presupposti per una ricollocazione della persona che beneficia dell’assistenza. Il sindaco di Macomer e presidente dell’Unione dei comuni del Marghine, Antonio Succu, è certo di una ricaduta positiva. «È un sopporto molto valido di sostegno alle povertà – dice –, soprattutto alle nuove povertà create dalla disoccupazione e alla perdita del lavoro. Arriva poi in un momento in cui vengono meno gli aiuti regionali alle povertà estreme». Succu spiega che non si tratta solo di assistenza. «È una modalità di intervento nuova che credo sarà gradita dai beneficiari – dice –. È un intervento di tipo attivo che pone le basi per il reinserimento è si sviluppa in una base temporale abbastanza lunga di sette anni. Unita all’altra misura regionale del reddito di cittadinanza, per il quale siamo in attesa delle linee guida, rafforza il welfare in un territorio che dove il bisogno è in crescita». Il programma prevede in avvio l’attribuzione di una carta di pagamento che dà diritto all’erogazione di un sussidio economico che può variare tra gli 80 e i 400 euro mensili per 12 mesi per l’acquisto di beni di prima necessità al quale seguono gli altri interventi. (t.g.t.)

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