La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Anac: «Project, intervenga la Procura»

L’Anac: «Project, intervenga la Procura»

L’Agenzia anticorruzione ha disposto che la relazione con cui ha smantellato il progetto venga inviata ai magistrati

14 settembre 2016
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NUORO. Il project financing dell’Asl è illegittimo, privo di quei requisiti che dovrebbero contraddistinguere il progetto di finanza rispetto a un normale appalto pubblico-privato. L’Anac (Agenzia nazionale anticorruzione) diretta da Raffaele Cantone ha esaminato tutto l’impianto, smontandolo pezzo per pezzo fino ad arrivare a una conclusione che non lascia spazio a dubbi e ripensamenti di sorta. Un contratto in barba alla legge che ha necessita di una serie di modifiche strutturali per poter continuare a funzionare.

E per questo motivo, la relazione dell’Anac si conclude con una precisa sottolineatura destinata a sollevare un ulteriore polverone sul project financing dell’Asl, già finito sotto la lente d’ingradimento dei magistrati della Dda di Cagliari, che hanno iscritto alcuni imprenditori sul registro degli indagati: «Questo provvedimento dev’essere inviato alla Procura della Repubblica di Nuoro e alla Procura della Corte dei conti della Sardegna per i seguiti di competenza». Un altro terremoto che si abbatte sulla sanità nuorese, sempre più in difficoltà dopo l’annunciato ridimensionamento a struttura sanitaria di primo livello da parte della Regione.

Lo smantellamento del project financing nuorese da parte dell’Anac è racchiuso in una delibera di 16 pagine, nelle quali sono stati analizzati tutti i punti principali attraverso i quali gli esperti dell’Anticorruzione sono arrivati alle loro devastanti conclusioni.

«L’operazione negoziale ed economica si caratterizza per costituire uno strumento con il quale si trasgredisce l’applicazione delle norme e dei principi che disciplinano la concessione di lavori pubblici e il project financing, facendo conseguire alle parti un risultato precluso dall’ordinamento – è scritto sulla delibera dell’Anac firmata da Raffaele Cantone –. Lo fa attraverso la previsione, in netto contrasto con il tipico schema normativo, di una remunerazione degli investimenti dei concessionari privati che va interamente a carico dell’amministrazione aggiudicatrice (l’Asl 3 di Nuoro, ndr) senza che si verifichi la la necessaria traslazione in capo ai privati del rischio economico e gestionale (elemento essenziale del progetto di finanza, ndr) collegato alla realizzazione dell’opera ovvero allo svolgimento dei servizi erogati attraverso le opere pubbliche realizzate. Alla luce dello specifico assetto contrattuale che emerge nella concessione originaria e ancora di più con l’atto aggiuntivo (annullato in autotutela dal Comissario straordinario dell’Asl, Mario Palermo, a marzo 2016, ndr) si rileva un’inversione dell’allocazione del rischio – hanno sottolineato gli esperti dell’Anticorruzione –. Sia per quanto riguarda la costruzione, sia per per la disponibilità, in aperta violazione delle prescrizioni e degli indirizzi comunitari e nazionale. Conseguentemente – è spiegato nella delibera – in questo caso si versa in un classico contratto di appalto-servizi nel quale c’è unicamente il rischio imprenditoriale derivante dall’errata valutazione dei costi di costruzione rispetto al corrispettivo che si perecepirà a seguito dell’esecuzione dell’opera. Le modalità di sub-affidamento dei servizi oggetto di concessione (manutenzione e gestione edifici, servizio energia, pulizie, ristorazione degenti e dipendenti, raccolta e smaltimento rifiuti, portierato, Cup, ingegneria clinica, assistenza domiciliare integrata, gestiori reti informatoiche e telefoniche, ndr) – hanno concluso gli esperti dell’Agenzia Anac – intervenute dopo la cessione di quote di Pssc (Polo sanitario Sardegna cenrtrale, ndr) a Cofacons e poi a Nuova Cofacons senza l’assenso dell’Asl 3, configurano una violazione insanabile».

L’Agenzia nazionale anticorruzione è intervenuta sul project nuorese dopo le richieste dei senatori del Movimento 5Stelle e le sollecitazioni del deputato Roberto Capelli, leader del Centro democratico, che ha sempre sottolineato l’illegittimità del progetto di finanza sollecitando interventi per riportarlo sul percorso della legalità e rilanciare la sanità nuorese.

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