La Nuova Sardegna

Nuoro

Alunni in piazza: «No alla classe pollaio»

di Valeria Gianoglio
Alunni in piazza: «No alla classe pollaio»

Gli studenti della 4ª A del Ciusa: siamo 36 in un’aula, devono sdoppiarci. Il preside: i veri iscritti erano 28, lunedì un incontro

22 settembre 2016
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NUORO. «È un disastro, stare in 33 in classe, ma se arrivano anche gli altri iscritti siamo in 36, è impossibile. Ma come si fa a fare lezione in queste condizioni? Non bastano nemmeno le attrezzature dell’aula disegno, per non parlare poi delle interrogazioni e della possibilità di recuperare. Non c’è altra strada: ci devono dividere in due classi».

Alle 8.40 di ieri mattina, poco dopo il trillo della campanella, gli studenti della quarta A dell’istituto Ciusa, indirizzo Costruzione, ambiente e territorio, dopo giorni di protesta rimasta solo sulle carte, decidono di scendere in piazza per raccontare a tutti com’è che si vive in una classe-pollaio. Si sistemano davanti al portone della scuola, in viale Costituzione, srotolano gli striscioni, e preparano i volantini . «Fino all’anno scorso – raccontano – eravamo divisi in due classi, due terze, e ogni classe aveva un numero di studenti giusto, una media di 15, poi quest’anno, in quarta, ci siamo ritrovati accorpati, e siamo diventati un’unica quarta composta da più di 32 studenti. Nell’elenco provvisorio, addirittura, risultiamo in 36. Sappiamo che nel predisporre la classe, evidentemente, non è stato calcolato il numero dei ripetenti e dei nuovi iscritti. In ogni caso noi oggi chiediamo che ci venga riconosciuto il nostro diritto allo studio, e che venga garantito in un ambiente favorevole a tutti, cosa che per ora non è possibile restando così tanti inuna sola classe 9 metri per 8. Deve essere ripristinata la seconda classe».

Interpellato sulla questione, il dirigente scolastico, Franco Cucca, tira fuori le carte e spiega per quale motivo si sia arrivati alla classe da 36 alunni. «Il fatto è che – spiega – la classe è stata fatta in base al numero degli studenti che si sono iscritti entro i termini previsti dalle norme. E al 28 agosto a noi risultavano 28 iscritti, che poi addirittura si riducono a 27 perché poi uno studente è andato via. Ho segnalato al Provveditorato che all’inizio dell’anno si erano presentati più di 32 studenti e ho lasciato che il Provveditorato valutasse la situazione. In ogni caso ho comunque assicurato ai ragazzi che li avrei fatti entrare. Una soluzione, adesso, c’è: potremmo fare la seconda classe utilizzando i docenti dell’organico di potenziamento, ma per poterli utilizzare, i docenti devono prima presentare un progetto educativo. Ho convocato per lunedì un consiglio di classe proprio per discutere di questo». Sia i docenti, sia la vicecoordinatrice nazionale della Gilda, Maria Domenica Di Patre, che per prima, nei giorni scorsi, ha segnalato il caso del Ciusa e quello dell’altra classe-pollaio al serale dell’Itc Chironi, annunciano già che la proposta del preside “non s’ha proprio da fare” e per diverse ragioni. «L’organico di potenziamento – spiega Maria Di Patre – deve rispondere ai bisogni di tutta la scuola, e non solo a quello di una classe. In ogni caso, utilizzare quei docenti non risolverebbe affatto il problema anche perché quei docenti non possono coprire tutte le materie necessarie ai ragazzi. Sdoppiare la classe con il solo organico di potenziamento, dunque, non è possibile né proponibile. Sarebbe decisamente una falsa soluzione. Servono altri insegnanti di supplenza in organico di fatto. Siamo ancora in tempo».

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