La Nuova Sardegna

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Nuoro, biblioteca Satta: casse vuote, finiti i soldi per gli stipendi

Gianna Zazzara
Nuoro, biblioteca Satta: casse vuote, finiti i soldi per gli stipendi

La giunta guidata da Andrea Soddu si rifiuta di versare la quota annuale di 300mila euro Il sindaco: «Ci hanno estromesso dal Consorzio, ora i soldi li metta la Regione»

27 settembre 2016
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NUORO. Braccio di ferro tra Comune e Regione sulla biblioteca Satta. Dopo l’esclusione dell’amministrazione nuorese dal Consorzio che la gestisce e l’ingresso, al suo posto, della Regione – novità introdotta con la recente legge di riforma degli enti locali – la giunta guidata da Andrea Soddu ha deciso di non versare già da quest’anno la sua quota, 300mila euro circa. Il risultato è che la biblioteca rischia di chiudere. Oggi i 16 dipendenti riceveranno lo stipendio, ma potrebbe essere l’ultimo della loro carriera lavorativa.

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«Il Comune non verserà la sua quota al Consorzio – ha tagliato corto il sindaco durante la seduta del Consiglio comunale di ieri –. La legge ci impedisce di elargire 300mila euro a un ente che è diventato regionale, per volontà della stessa Regione, non nostra. È Cagliari che avrebbe dovuto stanziare, già a maggio 2016, i fondi necessari per la biblioteca, non il Comune. Invece sta rinviando di mese in mese. La stessa Regione ha proposto un passaggio dei dipendenti all’Isre, che è un ente regionale, ma poi questa proposta non è stata formalizzata. Ovviamente c’è l’impegno dell’amministrazione di interloquire con l’assessorato regionale agli enti locali al fine di salvaguardare l’interesse della biblioteca e dei lavoratori. Ma di più non possiamo fare».

Non la pensano così, invece, i consiglieri d’opposizione del Pd, il partito che ha guidato la città per più di trent’anni. Per Soddu, se la Regione ha cacciato via il Comune dal Consorzio per la pubblica lettura Satta, fiore all’occhiello della politica culturale cittadina, la colpa è proprio del Pd. «E questo solo per impedirci di fare le nomine», ha denunciato il sindaco. «Il Comune ha il dovere di versare la sua quota annuale al Consorzio – ha risposto Leonardo Moro, vice-sindaco piddino nella precedente amministrazione –. Qui c’è in gioco la sopravvivenza della biblioteca. E, soprattutto, il lavoro dei 16 dipendenti. D’altronde, la stessa legge regionale ha previsto che, nelle more del processo di subentro della Regione, gli ex enti consorziati, ossia Comune e Provincia, avrebbero dovuto continuare a versare le quote di loro competenza. La Provincia di Nuoro, a differenza del Comune, lo ha fatto e ha stanziato nei giorni scorsi 165mila euro, nonostante sia stata fatta fuori anch’essa dal Consorzio».

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Anche per il consigliere d’opposizione Pierluigi Saiu è dovere del Comune intervenire per salvare la biblioteca. «Bisogna superare le rivalità politiche e impedire che a pagare il conto del braccio di ferro fra chi è in Comune e chi è in Regione sia la nostra città. Siano i dipendenti della biblioteca. Rimbalzarsi le responsabilità, ora, non serve. Serve salvare la biblioteca». E bisogna muoversi in fretta. La situazione finanziaria del Consorzio di pubblica lettura è al collasso. Il rosso in banca è arrivato a 235mila euro.

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Il commissario straordinario Vannina Mulas ha scritto più volte sia al Comune che alla Regione affinché venissero versate le quote dovute. Inutilmente. Anzi, ne è nata una querelle. Con il Comune e la Regione che si rimpallano le responsabilità. «Esprimo la massima solidarietà ai lavoratori che stanno vivendo una situazione priva di prospettive – ha detto il sindaco –. Ma è la Regione che deve dare una risposta, non la giunta comunale». Certo, non proprio un bel segnale per la cultura nell’anno in cui si celebra il premio Nobel Grazia Deledda. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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