La Nuova Sardegna

Nuoro

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La gara di poesia in limba chiude la festa di San Francesco

LULA. Dopo sei anni si è assistito a una gara dal palco fra poeti estemporanei in limba ed è stato un tuffo nel passato con Bernardo Zizi, Bruno Agus e Giuseppe Porcu che si sono confrontati senza...

07 ottobre 2016
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LULA. Dopo sei anni si è assistito a una gara dal palco fra poeti estemporanei in limba ed è stato un tuffo nel passato con Bernardo Zizi, Bruno Agus e Giuseppe Porcu che si sono confrontati senza esclusioni di colpi, con grande soddisfazione degli estimatori di questo genere artistico. E con questo spettacolo, che richiama i tempi lontani della tradizione, cala il sipario dell’appuntamento ottembrino di San Francesco. In piazza Caduti sul Lavoro c’era il pubblico delle grandi occasioni, soprattutto ultra quarantenni. Si è notata l’assenza dei più giovani che non hanno conosciuto la felice stagione dei “grandi” improvvisatori, fra i quali Bernardo Zizi che dall’alto dei suoi 88 anni, è l’ultimo eccellente rappresentante ancora in attività. I tre poeti, dopo le schermaglie iniziali, dove hanno lanciato le prime vicendevoli punzecchiature, sono stati chiamati allo svolgimento del tema a sorteggio: la religione per Zizi, la politica per Agus, lo spettacolo per Porcu. Ognuno ha difeso il suo ruolo, denigrando quello dell’altro, in uno scontro serrato toccando temi scottanti del presente. In qualche caso, secondo il giovane Porcu, traducendo il fatto politico o religioso in spettacolo. Per passare, poi, al secondo tema più spassoso per un pubblico divertito: la moglie (Zizi), il marito (Agus) e l’amante (Porcu), laddove da una difficile convivenza dei coniugi, col terzo incomodo incalzante, si è ritornati al perdono e alla riappacificazione. Alla fine la chiusura con le solite battorine, battorette, noitole, bruchestiglie, tarantelle e il classico 36 per il santo con il saluto alla comunità locale. Una serata, lunga ben tre ore di versi coinvolgenti. Una serata d’altri tempi, con Calliope imperante. Una serata di poesia in limba, che costituisce le radici di un pezzo di identità. (b.a.)

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