La Nuova Sardegna

Nuoro

Infermieri al collasso, esposto in Procura

di Valeria Gianoglio
Infermieri al collasso, esposto in Procura

Il Nursind: «Organico non sufficiente, mal distribuito e sotto stress: così non si garantiscono gli standard per i pazienti»

10 ottobre 2016
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NUORO. Il caso limite, spiegano con molta preoccupazione, è quello del reparto di Rianimazione del San Francesco dove ci sono «solo 16 infermieri rispetto ai 28 previsti dall’accreditamento regionale». Ma anche nelle altre corsie dell’ospedale nuorese, quanto a organico infermieri e operatori socio-assistenziali, non c’è molto da stare allegri: nelle degenze mancano 60 dei primi e 40 dei secondi. E in queste condizioni, per il sindacato degli infermieri Nursind, il rischio clinico schizza sopra i livelli di guardia.

È da più di un anno che periodicamente il segretario provinciale del Nursind, Mauro Pintore, grida disperato la rabbia della categoria che rappresenta. Ed è da altrettanto che manda lettere, denuncia in modo pubblico le carenze di personale, chiede incontri risolutivi con i vertici della direzione sanitaria, sollecita assunzioni stabili da graduatorie pronte da tempo, anziché solo interventi tampone. Stavolta, tuttavia, di fronte alle mancate risposte, il Nursind ha deciso di mettere le mani avanti, dichiarare che in queste condizioni gli infermieri non possono lavorare senza mettere a rischio la sicurezza dei pazienti, e ha deciso anche di raccontare tutto questo in un esposto che ha depositato in Procura a Nuoro.

L’avvocato del sindacato, Monica Collu, lo ha presentato nei giorni scorsi. “Segnalazione per rischio livelli essenziali di assistenza presso l’Asl di Nuoro, a causa della carenza di personale infermieristico”, si legge nell’oggetto. «Le gravi carenze di organico che investono molte delle unità operative e dei servizi dell’Asl di Nuoro, stanno mettendo a serio rischio gli standard qualitativi delle prestazioni assistenziali erogare ai pazienti e la funzionalità dei servizi – scrive il legale – in particolare modo il Nursind con il presente esposto-segnalazione intende sottoporre all’attenzione delle autorità l’elevato rischio clinico presente in tanti reparti, rischio che aumenta concretamente in situazioni di emergenza».

Il problema, sottolinea il Nursind nel suo esposto, è che non solo il personale è sotto organico di 60 unità, ma per giunta quello esistente è mal distribuito. «Molte unità infermieristiche – spiega il legale Monica Collu – sono impiegate in maniera impropria perché svolgono attività diverse da quelle per le quali erano state assunte. Non solo. Gli infermieri, per ovviare alle carenze anche di Oss, nell’esclusivo interesse degli assistiti, oltre a esercitare le proprie mansioni, sono spesso obbligati a occuparsi delle numerose incombenze di competenza degli Oss».

Nello stesso esposto, dunque, il Nursind «intende denunciare cautelativamente il potenziale pericolo che potrebe determinarsi in danno dei cittadini-utenti a tutela in primis degli stessi e poi dei dipendenti. Infatti, nonostante lo spirito di abnegazione e il grande senso di responsabilità, il personale infermieristico si trova in seria difficoltà a garantire i livelli di qualità dell’assistenza offerta all’utenza». Il segretario provinciale del Nursind, Mauro Pintore, sottolinea anche che in queste condizioni di lavoro, purtroppo, sempre più frequente si verificano i casi di colleghi infermieri indagati per omicidio colposo.

«Basta denunce per omicidio colposo – dice Pintore – la situazione, se si continua così, sarà tragica. In servizi come Rianimazione la situazione non è più sostenibile: ci sono solo 16 infermieri rispetto ai 28 previsti dall’accreditamento regionale, servono risposte urgenti. Anche in sala operatoria la situazione non è più accettabile. Se non si possono assumere infermieri, chiudiamo i posti letto sino al ripristino della pianta organica, lo stesso discorso vale anche per la sala operatoria. Se non siamo in grado di garantire sicurezza durante le sedute operatorie, si chiuda la sala operatoria».

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