La Nuova Sardegna

Nuoro

professione difficile

Guardie giurate disciplinate da una legge che risale al 1931

NUORO. Figli di un Dio minore, i cosiddetti vigilantes devono fare i conti con l'inadeguatezza di una legge obsoleta che non li tutela. Mandati in servizio in condizioni di insicurezza, isolati e...

18 ottobre 2016
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NUORO. Figli di un Dio minore, i cosiddetti vigilantes devono fare i conti con l'inadeguatezza di una legge obsoleta che non li tutela. Mandati in servizio in condizioni di insicurezza, isolati e privi di idonei indumenti protettivi, apparati radio e del necessario addestramento sono facili bersagli e spesso vittime di delinquenti. Chi siano le guardie giurate è ancora oggetto di discussione tra la dottrina giurisprudenziale, le forze di polizia e loro stessi. La prima legge italiana in materia è del 20 marzo 1865 n. 2248, che dava la possibilità di nominare guardie da destinare alla custodia della proprietà terriera. Con la legge n. 7321 del 1890, si estendeva la possibilità di vigilare anche le proprietà dei Comuni e dei corpi morali. Con la legge n. 690 del 1907 si attribuì ai privati, ai corpi morali e ai Comuni la facoltà di chiedere l'approvazione della nomina di “Guardie particolari giurate”. È con il Testo Unico delle leggi di Pubblica sicurezza (Tulps), approvato con R.D. n. 773 del 1931, che le Guardie Giurate prendono la forma attuale. E dopo circa 70 anni la legge non è cambiata.

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