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Convitto, Firino fa pressing sul ministero

Convitto, Firino fa pressing sul ministero

L’assessore regionale all’Istruzione incontra i sindaci di Sorgono e Meana Sardo

20 ottobre 2016
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SORGONO. Il territorio chiama e l’assessore della Pubblica istruzione Claudia Firino risponde. Ieri l’assessore ha incontrato, negli uffici di Cagliari, il sindaco di Sorgono Giovanni Arru, di Meana Sardo Angelino Nocco, e di Tonara Flavia Loche per valutare le possibili soluzioni per garantire il funzionamento del Convitto di Sorgono. Insieme ai sindaci del territorio era presente una rappresentanza di studenti, accompagnata da insegnanti e dirigente scolastico. «L’attenzione sull’Istituto è sempre stata alta da parte della Regione – ha detto l’assessore all’Istruzione –, abbiamo incontrato di nuovo i primi cittadini e discusso anche della lettera che abbiamo inviato al ministero il 22 settembre scorso, per fare il punto della situazione». L’esponente della giunta Pigliaru ha sottolineato l’importanza dell’Istituto per la formazione dei giovani di quell’area dell’isola. «È uno dei sei Convitti presenti in Sardegna – ha proseguito l’assessore – ed è l’unico della provincia di Nuoro e dell’area di Barbagia-Mandrolisai, il secondo territorio sardo inserito nella Strategia nazionale per le aree interne. Dunque un presidio strategico per gli studenti della zona, che offre un servizio concreto per il sostegno al diritto allo studio e per questo e altri motivi deve restare aperto». La titolare della Pubblica istruzione ha garantito che proseguirà la pressione sul ministro Stefania Giannini per ottenere una deroga: «Il Convitto ospita i ragazzi di oltre dieci comuni dell’area montana»; ma ha anche chiesto ai sindaci di lavorare tutto l’anno alla valorizzazione di questo importante presidio educativo. La Regione inoltre si impegnerà a trovare, sempre con la collaborazione dei primi cittadini dei comuni coinvolti, le risorse necessarie - sia sul piano economico che dei servizi - per intervenire e garantire il funzionamento della struttura e scongiurarne la chiusura. (g.m.)

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