La Nuova Sardegna

Nuoro

Microcredito, l’Aspal respinge le accuse

«La Confesercenti sbaglia, il Csl non c’entra: nessun giovane ha chiesto di essere inserito»

28 ottobre 2016
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NUORO. «Nessuna mancanza da parte dei Centri per l’impiego recentemente regionalizzati, anzi spirito di iniziativa nell’organizzare momenti formativi dedicati alla creazione d’impresa». È la risposta di Roberta Massidda, direzione generale Aspal, al caso sollevato dal direttore della Confesercenti di Nuoro, Giambattista Piana, «riguardo all’impossibilità di accesso per i giovani disoccupati della provincia iscritti al Programma Garanzia Giovani ai finanziamenti previsti dal bando per il microcredito recentemente pubblicato dalla Sfirs». «Questo programma è una delle principali politiche cosiddette “di attivazione” e si basa sulla capacità del giovane disoccupato di relazionarsi dinamicamente col mercato del lavoro grazie al supporto di operatori esperti delle strutture pubbliche o di quelle private accreditate. In sintesi, il giovane si iscrive al programma, si reca al centro per l’impiego, viene “profilato” (si misura la sua difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro), è preso in carico dal centro per l’impiego, beneficia di un servizio di orientamento, che può essere di primo o secondo livello a seconda della situazione e infine sceglie una delle misure di politica attiva del lavoro fra quelle proposte dal servizio. La misura 7, dedicata all’autoimpiego, prevede un percorso articolato: un laboratorio di 24 ore articolato in 4/5 incontri con classi di massimo 5 giovani per l’elaborazione di una bozza di piano d’impresa, una assistenza tecnica individuale e personalizzata di 32 ore per il perfezionamento del piano di impresa e l’individuazione di potenziali fonti di finanziamento garantita da soggetti accreditati e ulteriori 36 ore di tutoraggio all’avvio dell’attività. Naturalmente tutto si attiva nel momento in cui il giovane sceglie di fare impresa. Dai nostri dati risulta però – sottolinea Roberta Massidda – che nessun giovane della provincia di Nuoro ha chiesto di essere inserito nella misura 7, optando soprattutto per altre politiche attive, in particolare la formazione e il tirocinio con voucher, che sono state scelte da oltre il 96% dei ragazzi. La ragione probabile di questa scarsa propensione all’autoimpresa è dovuta alla mancanza di una fonte di finanziamento dedicata, che ha fatto propendere per misure immediatamente monetizzabili. Le cose sono recentemente cambiate perché, oltre al microcredito, si può anche presentare domanda per la misura “Selfiemployment” gestita direttamente a livello nazionale da Invitalia».

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