Omicidio scoperto dopo 20 anni: «Nessuno ci ha avvertito dell’identificazione»
L’amarezza dei familiari di Olianas, il pastore di Ussassai ucciso e gettato in una grotta in Ogliastra
USSASSAI. «Un dolore che si rinnova, scusate ma cercate di capire la nostra situazione» la nipote di Antonio Bernardo Olianas risponde con cortesia, ma chiede rispetto per i familiari del pastore assassinato nel 1996 e in cui resti erano stati trovati a maggio 2014 in una grotta nelle montagne dell’Ogliastra. E dopo due anni, la sconcertante conferma dalla comparazione del Dna.
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«Siamo ancora più addolorati – ha aggiunto la donna molto amareggiata – perché nessuno si è degnato di informarci non appena è stato accertato che i resti trovati due anni a Bruncu s’armidda erano di mio zio. Dopo oltre 20 anni di attesa di qualsiasi notizia del nostro caro, abbiamo saputo soltanto attraverso i siti internet, la tv e i giornali che era stato ucciso e gettato in quella grotta. Nessuno si è premurato di avvertirci – ha concluso la nipote del pastore ucciso – così il dolore è stato ancora più grande».
Sul fronte delle indagini, i carabinieri hanno rispolverato i vecchi rapporti per cercare di ricostruire nei dettagli la scomparsa dei Olianas e scoprire perchè è stato giustiziato con un colpo di pistola in fronte e poi gettato in quella grotta. «Per ora non stiamo seguendo una pista privilegiata, ma lavoriamo su varie ipotesi investigative – ha spiegato Biagio Mazzeo, procuratore della Repubblica di Lanusei -. Le indagini sono complicate dal fatto che l’episodio di violenza risale a oltre 20 anni fa».
I resti di Olianas erano stati trovati dagli speleologi Club Alpino all’interno di una grotta nelle campagne di Osini.