La Nuova Sardegna

Nuoro

il concorso nazionale

Una giuria di esperti al lavoro su 250 etichette

Trenta tra docenti universitari, sommelier ed enologi hanno già selezionato i vincitori

27 novembre 2016
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NUORO. Sono arrivati in città per una visita di due giorni col massimo riserbo e un unico scopo: bere vino. Provenienti da un po' tutta la Sardegna e dal Continente, una trentina di esperti tra ricercatori universitari, enologi, sommelier, assaggiatori e tecnici Agris e Laore si sono incontrati in un locale messo a disposizione dalla Camera di commercio per annusare, osservare, degustare e valutare gli oltre 250 campioni di vino (per lo più sardi, ma non solo) ammessi a partecipare al concorso Binu, diventato in qualche anno il più importante concorso enologico della Sardegna.

Tra lunedì e martedì gli esperti si sono divisi in cinque commissioni, ognuna con un presidente: due hanno giudicato i bianchi, i vini da dessert e gli spumanti, le altre tre i rossi e i rosati. A presiedere il tutto è stato chiamato il professor Mario Fregoni, docente di Viticoltura a Piacenza e presidente onorario dell'Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv). Quattro sommelier hanno realizzato il servizio. I risultati e i vini premiati verranno resi noti il 2 dicembre, in occasione dell'apertura di Binu.

I campioni sono arrivati da tutte le zone più vocate della Sardegna ma diversi, soprattutto tra gli spumanti, sono arrivati da oltremare. «Il livello è stato molto alto – spiega Vanna Deiana della segreteria tecnica del concorso – come mi ha confermato lo stesso professor Fregoni».

Visto gli interessi in ballo, la fase della valutazione dei campioni di vino è molto delicata. Anche perché, è bene ricordarlo, molti tra i tecnici chiamati a giudicare lavorano e hanno interessi diretti nelle cantine che partecipano al concorso. E qualche enologo potrebbe trovarsi a valutare proprio il vino fatto da lui. Per minimizzare questo rischio e gli inevitabili conflitti di interesse, quest'anno sono state introdotte alcune significative novità nella fase della presentazione dei campioni.

La bottiglia è sempre avvolta da carta stagnola, per preservare l'anonimato, ma mentre nelle passate edizioni nel presentare il campione si rivelava la denominazione (doc, docg, Igt), l'anno della vendemmia e se si trattava di un vino riserva, quest'anno ci si è limitati a fornire il codice identificativo il campione di vino (necessario per attribuire la scheda di valutazione al campione esaminato), senza aggiungere altri particolari se non la categoria (rosso, bianco, dessert, rosato, spumante).

Il punteggio attribuito ai vini si esprime in centesimi, ma solo i campioni che avranno superato gli 85/100 verranno premiati con il diploma. In particolare, i vini che hanno ottenuto tra gli 85 e gli 88/100 prendono la medaglia di bronzo, tra gli 89 e i 91 quella d'argento e oltre i 92 la medaglia d'oro. (ma.se.)

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