La Nuova Sardegna

Nuoro

Congiu: «Il pecorino romano è nostro»

Il consigliere regionale interviene nella disputa con il Lazio dopo il premio della stampa estera

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MACOMER. La protesta dei pastori laziali che rivendicano l’originalità e la diversità del loro pecorino da quello prodotto in Sardegna è passata quasi inosservata nell’isola, ma non è sfuggita al consigliere regionale del Partito dei Sardi, Gian Franco Congiu, il quale ricorda che il Consorzio di tutela del pecorino romano ha sede a Macomer e difende dalle contraffazioni anche quello delle aziende casearie laziali. L’assurdo è che, mentre Consorzio del romano dop con il suo presidente in carica Salvatore Palitta ricevono il prestigioso Premio della stampa estera in Italia- Gruppo del Gusto con la motivazione «Per la tutela della qualità di un formaggio storico prodotto da 2000 anni tra Lazio e Sardegna» a Roma i pastori scendono in piazza per chiedere la distinzione del formaggio prodotto con latte laziale dagli altri pecorini, compreso il “Romano” prodotto col latte sardo. «Come a dire – scrive Gian Franco Congiu nel suo sito internet – che da un lato si ricevono attestazioni di merito e dall’altro si viene messi in discussione. Da tempo il Consorzio fronteggia una serie di tentativi che arrivano dal mondo dei produttori laziali i quali vorrebbero mettere in discussione la titolarità della “Dop pecorino romano”. La polemica non è nuova ma sino a oggi i tentativi si sono “limitati” a boutade più o meno argomentate». Congiu ricorda che si chiama «Pecorino romano dop», ma viene prodotto per il 97% in Sardegna. «Non solo, può sembrare una banalità – scrive – ma è quantomeno curioso che la sede del Consorzio sia Macomer. Perché ormai si sta consumando una vera e propria battaglia tra il Lazio e la Sardegna con la Coldiretti regionale che chiede al ministro delle Politiche Agricole di istituire la nuova dop del cacio romano. Se la richiesta passasse si avrebbero a questo punto due dop di pecorino, una sarda e una romana». Il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, ha spiegato che «finalmente si avrebbe una filiera autenticamente nostrana e autonoma dalla produzione sarda», sostenuto dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Congiu ricorda che la Regione Sardegna ha investito negli anni somme ingenti a sostegno del settore. «La storia del pecorino romano dop – conclude – a partire da fine Ottocento, è parte integrante della storia economica, sociale e culturale della nostra terra e anche la scelta di fissare la sede del Consorzio a Macomer, è rispettosa di quella storia poiché a Macomer si insediarono i primi industriali laziali e da Macomer il prodotto partì alla conquista dei mercati americani, rimasti destinazione privilegiata». (t.g.t.)

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