Quartieri abbandonati I comitati sono in rivolta
La protesta parte dal gruppo spontaneo degli abitanti di Ugolio-Biscollai «Ci sentiamo dimenticati. La giunta in carica non ci ha mai convocato»
NUORO. «Ci sentiamo abbandonati. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale del nuovo regolamento dei comitati di quartiere, nessuno si è più fatto sentire dalla amministrazione. Eppure i comitati sono fondamentali per la vita della città. Sono lo strumento ideale per combattere il degrado e restituire dignità alla vita dei quartieri». È amareggiato Bruno Lunesu, il portavoce del comitato spontaneo del quartiere Ugolio-Biscollai, nelle vicinanze dell’ospedale San Francesco. «Chiediamo alla giunta guidata da Andrea Soddu più attenzione e un coinvolgimento diretto nelle decisioni che riguardano la città – dice Bruno Lunesu – Anche perché i problemi non mancano. Nel nostro quartiere, ad esempio, non è stato ancora risolto il problema della fognatura di via Rossini. Quando piove dai tombini escono fuori addirittura gli escrementi e c’è l’odore è insopportabile. Per non parlare della segnaletica stradale: in molti tratti le strisce pedonali sono state scolorite dal tempo e non si vedono più. È pericoloso anche attraversare le strade».
Eppure c’è stato un momento nel quale i comitati di quartiere hanno pensato che qualcosa fosse cambiato con la amministrazione guidata da Andrea Soddu. «A luglio il Consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento dei comitati di quartiere – continua Lunesu – Un provvedimento importante che finalmente riconosce il ruolo e l’importanza dei comitati per la vita della città». Molte le novità del nuovo regolamento, approvato dall’assemblea su iniziativa dell’assessora agli affari generali Maria Boi. Innanzitutto i comitati passano da 10 a 12, per riconoscere le peculiarità dei singoli quartieri. «Il nuovo regolamento valorizza la funzione consultiva dei comitati che avranno come referente il sindaco e l’assessore agli affari generali», aveva spiegato l’assessora Maria Boi. Secondo il regolamento i comitati hanno diritto a una risposta scritta da parte dell’amministrazione entro 60 giorni e possono presentare proposte sulla organizzazione dei servizi pubblici. «Sulla carta il regolamento è perfetto – conclude Lunesu – Peccato che ancora non si sia proceduto al rinnovo dei comitati e quindi nulla è cambiato».