La Nuova Sardegna

Nuoro

In ospedale chirurgia all’avanguardia con la tecnologia 3D

In ospedale chirurgia all’avanguardia con la tecnologia 3D

Prima volta in Sardegna: interventi con gli occhiali speciali Medici al lavoro con una colonna laparoscopica Full-HD

14 dicembre 2016
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NUORO. Prima di entrare in sala operatoria inforca un paio di occhiali 3D. Un po' più evoluti di quelli usa e getta del cinema, ma con lo stesso principio, con le stesse lenti. Carlo De Nisco, 49 anni, radici a Campobasso, ma nuorese per amore e per lavoro, è direttore dell’unità operativa di Chirurgia generale dell'ospedale San Francesco. Da alcuni mesi opera, per la prima volta in Sardegna, con una tecnologia che solo pochi anni fa si poteva definire utopistica. E con una passione e un entusiasmo talmente contagiosi da conquistare anche il più impressionabile dei profani. «Qui a Nuoro siamo già nel futuro», esclama ad un certo punto, con gli occhi guizzanti da “visionario”, mentre la sua equipe, formata da donne indistruttibili e motivate, prepara il paziente per l'intervento. «Oggi eseguiremo un intervento combinato di asportazione della milza e rimozione parziale del colon destro».

Prima che il cronista, bardato di verde da chirurgo, con tanto di mascherina e calzari, mostri i primi segni inequivocabili di perdita dei sensi per terrore da scene truculente, De Nisco è già nei labirinti del blocco operatorio. Un vero gioiellino della sanità nuorese, da molti anni già dotato del modernissimo e impagabile robot Da Vinci. E mostra con orgoglio gli occhiali. “Tutto qui?” verrebbe da dire, sebbene il design non sia affatto malaccio. E invece no, il meglio arriva subito dopo: una colonna laparoscopica Full-HD 3D basata su schermi ad alta definizione e occhiali 3D fornita dalla ditta Olympus. Quasi il Sacro Graal della chirurgia del futuro per il giovane primario nuorese, che non ci ha messo molto a convincere il Commissario straordinario dell'azienda sanitaria, Mario Palermo, e il direttore del servizio provveditorato e risorse materiali, Antonello Podda, della bontà dell'investimento. Anche perché una colonna, un video ad alta definizione, e un paio di occhialini per vedere la tridimensionalità nello schermo, oltre naturalmente a una telecamera con due “occhi”, e un software ad alta definizione, consentono di riprodurre fedelmente la realtà su 3 dimensioni, dando la possibilità, all'equipe di De Nisco, di operare con maggior precisione e definizione, con un orientamento spaziale più preciso e una visione della profondità. «Grazie alle immagini tridimensionali – conferma il chirurgo – si può spaziare nella cavità addominale avendo un maggior dettaglio degli organi e questo ci consente di intervenire con maggiore sicurezza e precisione. Con questa tecnica abbiamo già eseguito decine e decine di interventi come la rimozione di tumori al colon o al retto e anche colecistectomie». Quando la preparazione del paziente è terminata, tutta l'equipe indossa gli occhiali. Solo allora ci si rende conto della straordinarietà di questi oggettini apparentemente banali. L'equipe collabora in modo fenomenale, con una precisione e compostezza che niente hanno a che vedere con il caos esagerato dei serial americani di ambiente medico. Durante l'intervento, in due parti (dato che la seconda parte, con asportazione del colon destro, prevede l'utilizzo del Da Vinci), De Nisco può contare, tra l'altro, sull'aiuto della dottoressa Claudia Massaiu, nuorese classe 1977. Quella della giovane età sembra essere una felice costante nelle scelta dei collaboratori della chirurgia nuorese. Nessuna scena sanguinolenta, con sollievo del cronista spettatore. Una piccolissima incisione nell'addome e che lo spettacolo abbia inizio. La differenza con e senza occhiali è davvero impressionante. Si ha come la sensazione di viaggiare dentro il corpo umano: un bel vantaggio per chi opera, perché gli dà la percezione di essere tornato indietro nel tempo, quando l’intervento si faceva a “cielo aperto”, ma senza gli svantaggi (soprattutto per il paziente) di una metodica così invasiva.

Tanto che oggi Nuoro opera tumori al colon, al retto, al pancreas ecc. con una degenza di appena cinque giorni. Carlo De Nisco guarda il panorama della sua Nuoro, adagiata ai piedi dell'Ortobene: lo sguardo appagato è già nel futuro. (plp)

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