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Doccia fredda dalla Regione: no ai tecnici dell’agroalimentare

Doccia fredda dalla Regione: no ai tecnici dell’agroalimentare

Dopo due anni respinta la richiesta dell’Its di Macomer, che nel frattempo ha attivato la formazione Un paradosso burocratico che finisce per penalizzare gli studenti che hanno già intrapreso il percorso

21 dicembre 2016
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MACOMER. Dopo due anni arriva la risposta della Regione alla richiesta dell’Its di Macomer di proseguire nel 2016 col nuovo percorso formativo per tecnici del settore agroalimentare. La Regione ha informato la Fondazione Its, alla quale fa capo la scuola, che il nuovo indirizzo non è stato approvato. Nel frattempo, però, sono state fatte le iscrizioni, che sono in crescita, e il corso ha preso avvio quindici giorni fa.

Si annuncia un’alzata di scudi contro la decisione assurda di cancellare un corso di formazione superiore che nasce dalla vocazione del territorio, dove del tessuto produttivo diversificato dei decenni passati sono rimaste solo le aziende del settore agroalimentare, e già si prevedono le reazioni degli studenti e delle famiglie che avevano creduto nella nuova proposta formativa e che ora si ritrovano nell’incertezza. Il consigliere regionale Gian Franco Congiu è il primo a denunciare la situazione che le scelte politiche dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione stanno creando nel centro Sardegna, dove tra qualche anno nella metà dei comuni non ci sarà più la scuola e i bambini diventeranno pendolari già dalla prima elementare. Scenari che si prospettano col nuovo piano di dimensionamento scolastico. Il territorio ha già pagato pesantamente negli anni scorsi con la perdita di bel quattro autonomie e la cancellazione delle scuole elementari a Dualchi, Birori e Noragugume. Per quanto riguarda le linee guida del nuovo piano che la Giunta regionale dovrebbe varare a breve e che nel Marghine potrebbe cancellare due autonomie e le scuole di Bortigali e Lei, Gianfranco Congiu e i consiglieri regionali del suo gruppo, Augusto Cherchi, Roberto Desini e Piermario Manca annunciano che «da parte di tutti i rappresentanti del Partito dei Sardi non ci sarà alcun avvallo tecnico e politico».

Lo scenario più assurdo è però quello dell’Its. Il corso per tecnici del marketing agroalimentare si affiancava a quello per tecnici dell’efficienza energetica col quale ha preso avvio l’Its di Macomer, uno dei primi dieci avviati in Italia e il primo in Sardegna. La scuola, che si colloca tra la secondaria di secondo grado e l’università, è in crescita. Le direttive ministeriali più recenti prevedono che ogni Its abbia un corso. Quello di Macomer ha avviato un confronto col Ministero per andare avanti con l’indirizzo per tecnici dell’agroalimentare. La Regione lo ha autorizzato per il 2014 senza aggravio di spesa (senza sganciare un centesimo), nel 2015 non ha risposto e per il 2016 ha di no in ritardo e fuori tempo. «L’assurdo di questa vicenda – dice Gian Franco Congiu – sono i tempi di una burocrazia asfissiante che non tiene conto delle esigenze di chi governa l’Its e degli studenti che lo frequentano». (t.g.t.)

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